La settimana di Natale con l’acqua razionata, i sindaci tornano a protestare contro la Sasi

Ennesime interruzioni programmate all’erogazione idrica e sindaci che tornano a protestare contro la Sasi. È durata poco la tregua seguita al rinnovo del cda della società che gestisce il servizio idrico integrato in gran parte della provincia di Chieti.

A far infuriare i primi cittadini sono le comunicazioni delle interruzioni programmate nella settimana di Natale (22-29 dicembre) e che riguardano molti Comuni del Vastese. Tra questi ci sono alcuni paesi che si vedono ridotta a poche ore l’erogazione dell’acqua. I rubinetti resteranno a secco, ad esempio, a Monteodorisio dalle 17 alle 5 nella zona alta e in quella bassa e addirittura dalle 13 alle 5 in località⁠ ⁠Monteleforche; a Cupello la risorsa idrica mancherà nelle contrade Reale, Montalfano e Ributtini dalle 15 alle 5; stessa cosa (13-5) a Furci.

La notizia ha provocato «profondo rammarico e forte disappunto» nei sindaci dei tre centri (Catia Di Fabio, Graziana Di Florio e Fabio De Vito). «Ancora una volta, le interruzioni riguardano esclusivamente il nostro territorio – scrivono i tre primi cittadini – Solo le nostre comunità vengono sistematicamente penalizzate, in un periodo tanto delicato come quello natalizio, in cui le famiglie cercano serenità e le attività produttive si trovano nel pieno del lavoro. Questa modalità d’intervento, unilaterale e ricorrente, è inaccettabile».

«Abbiamo chiesto a gran voce, da anni, un cambiamento di rotta: una gestione equa e condivisa della risorsa idrica, un coinvolgimento reale delle amministrazioni locali e interventi strutturali sulla rete idrica. Purtroppo, le nostre richieste sono state puntualmente ignorate, lasciandoci ogni volta a gestire situazioni critiche con soluzioni temporanee, mai definitive. Tutto ciò non è più tollerabile».

«Non giova alle famiglie, che vivranno le festività tra disagi e privazioni; alle attività economiche, colpite nel momento di massima operatività; alle istituzioni locali, che subiscono decisioni prese altrove. Come sindaci di tre comunità unite, pretendiamo risposte concrete e durature. I nostri territori non possono più essere dimenticati o gestiti solo in emergenza».

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