Non è una certezza, ma un forte sospetto. La pista più verosimile è quella che conduce a sud. Potrebbero essere pugliesi gli ignoti che venerdì hanno messo a segno la rapina nella gioielleria Marinucci. Un’azione compiuta nel giro di pochi minuti all’ora di apertura, in un giorno in cui il centro storico, vista la giornata più estiva che primaverile, era tornato a popolarsi fin dalle ore mattutine.
I rapinatori non hanno scoperto i loro volti. Per coprirli hanno usato semplicemente i caschi indossati sulla moto con cui hanno raggiunto corso Garibaldi. Dentro il negozio hanno trovato due proprietari che non si sono fatti intimorire neanche dalle pistole. Una colluttazione, poi i gioielli arraffati da una vetrinetta [LEGGI] e la fuga.
Da quel momento i carabinieri della Compagnia di Vasto cercano i responsabili del raid. I militari, agli ordini del maggiore Amedeo Consales, propendono per la pista meridionale.
Almeno due gli elementi a favore di questa ipotesi investigativa: la direzione di fuga e la provenienza della moto. Dopo essere usciti dalla gioielleria, i due malviventi si sono messi in sella allo scooterone, hanno percorso alcune viuzze della città antica per raggiungere via Fonte Ioanna, la stradina che dal centro storico scende a Vasto Marina passando tra gli orti del costone orientale. Lì, con tutta probabilità, avevano parcheggiato un’auto con cui hanno completato la fuga dopo aver abbandonato tra la vegetazione la Gilera 800, risultata rubata a Foggia e utilizzata per gli spostamenti nel centro cittadino. Aver raggiunto Vasto Marina tramite una via di campagna poco trafficata che sbuca nei pressi della statale 16 è indicativo della direzione in cui sarebbero fuggiti confondendosi nel traffico di tutti i giorni di un’arteria che porta dritta in Puglia.
