«Carcere, il teatrino dell’inaugurazione mentre il terzo piano era invaso dalla pioggia»

La pioggia non spegne le polemiche, anzi le alimenta – sulla riapertura del terzo piano del carcere di Vasto. Dopo i sindacati, è l’amministrazione comunale di Vasto ad attizzare il fuoco delle critiche dopo la visita di ieri del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove, e del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, insieme ad altri rappresentanti politici e istituzionali.

L’inaugurazione «del terzo piano della Casa Lavoro (invaso dall’acqua piovana) è apparsa come una ridicola messa in scena, una pagina pessima per la sicurezza di Vasto e per chi ogni giorno porta avanti il proprio lavoro dietro le sbarre», attacca il sindaco, Francesco Menna.

«Mentre fuori diluviava, dentro il carcere si allagava e mentre l’acqua scendeva dai soffitti come a ricordare a tutti la verità che nessuno vuole vedere, lì dentro andava in scena il teatrino delle inaugurazioni, il siparietto delle foto di rito», rincara la vicesindaca, Licia Fioravante, che sul suo profilo Facebook racconta: «Una scena talmente surreale, se non fosse che purtroppo era tutto tremendamente reale. Rappresentanti politici, che dovrebbero conoscere la verità, venuti a dipingere un quadretto che non esiste. Ministri e sottosegretari che parlano di inaugurazioni mentre nel carcere ci piove dentro, mentre le criticità non vengono affrontate, mentre chi lavora lì è allo stremo ed in pericolo di vita ogni giorno. Lo sanno i politici nazionali e regionali che oggi sono intervenuti, che in quella struttura convivono, assurdamente, una Casa Lavoro e un Istituto Penitenziario, pur essendo un edificio totalmente inadatto a ospitare entrambi? Lo sanno che l’acqua calda non arriva ai piani? Lo sanno che piove dentro? Che non esiste una rete fognaria? Che il personale è sotto organico di 40 unità? Che tenere internati e detenuti nello stesso complesso è moto pericoloso per gli operatori e per gli ospiti stessi. Che pochi giorni fa due operatori sono stati aggrediti e sono dovuti ricorrere alle cure mediche e che le aggressioni sono all’ordine del giorno?».

«Una vera e propria presa in giro – polemizza Menna – fatta di strette di mano, pacche sulle spalle, dichiarazioni improbabili e promesse ridicole che si ripetono da anni senza alcun seguito concreto. Mi associo personalmente quindi al grido d’allarme lanciato dal Sappe e Uil Pa. Prendo nettamente le distanze dalle continue strumentalizzazioni della destra, che in campagna elettorale parla ossessivamente di ordine e sicurezza ma, nei fatti, non garantisce né personale né strumenti adeguati. Assistiamo all’ennesima passerella della destra, utile solo alla propaganda, mentre chi lavora sul serio dietro le sbarre tutti i giorni continua a farlo in condizioni purtroppo spesso inaccettabili. Desidero inoltre sottolineare il grande lavoro svolto dalla parte amministrativa, della direzione, che con competenza e dedizione continua a tenere in piedi una struttura messa quotidianamente alla prova, come purtroppo tante altre in Italia, da problemi strutturali e dalla mancanza di investimenti adeguati da parte della politica regionale e nazionale. L’impegno degli uffici è fondamentale per il funzionamento della Casa Lavoro e merita il massimo riconoscimento. Fratelli d’Italia e la destra al Governo regionale e nazionale, dal canto loro, continuano a vendere slogan, a promettere interventi e a scaricare responsabilità, ma la realtà per fortuna è sotto gli occhi di tutti i cittadini attenti e informati. Senza investimenti veri, senza assunzioni, senza strutture adeguate, la sicurezza rimane solo un miraggio. Servono più donne e uomini, più risorse e strutture adeguate, non passerelle».

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