I numeri disegnano una tendenza in crescita, che però non identifica, sotto il profilo epidemiologico, un aumento dei casi di melanoma. Se ne contano di più perché si è affinata, e parecchio, la capacità di diagnosi anche in uno stadio precoce, che fa la differenza perché amplifica le possibilità di guarigione. A fare il punto su una patologia tra le più temute è la Clinica dermatologica della Asl Lanciano Vasto Chieti, diretta da Paolo Amerio, punto di riferimento per pazienti abruzzesi e di regioni limitrofe.

«La ragione? – spiega la Asl – Aver attivato un percorso dedicato, che funziona e fa sperimentare ai malati la reale presa in carico, in virtù della quale viene fornita una risposta assistenziale organizzata ed efficiente. L’obiettivo è migliorare le possibilità di cura e la qualità di vita del paziente, sollevato dall’incombenza di dover provvedere in prima persona a prenotare accertamenti e terapie: è la stessa Clinica, per il tramite della Case manager, l’infermiera esperta Kristine Pelusi, a definire tutti i passaggi nell’ambito del Gico, Gruppo Interdisciplinare Cure Oncologiche».
«Se possiamo offrire un percorso ben strutturato ed efficiente – sottolinea Amerio, professore ordinario di Dermatologia all’Università D’Annunzio – è proprio grazie a questi colleghi che si trovano per confrontarsi su ogni singolo caso e costruire il percorso per ciascun paziente, dalla diagnosi alla terapia ai controlli successivi. È una bella realtà che ci permette di dare quel plus di qualità percepito come prezioso dai nostri assistiti, e che produce i numeri alti che facciamo: a novembre contiamo 340 pazienti presi in carico, a fronte degli 83 seguiti dal Gico a inizio attività nel 2016. La crescita è stata graduale, anche se più sensibile negli ultimi anni: erano 198 nel 2022, 250 l’anno successivo e 329 nel 2024».

Una lettura corretta dei dati arriva proprio dal coordinatore del Gico: «I casi in crescita ci dicono con chiarezza una cosa – spiega Gianluca Proietto, dermatologo – : funziona l’integrazione tra ospedale e territorio. Si è instaurata una efficace collaborazione con gli specialisti e con i medici di medicina generale che ha generato una rete di sorveglianza, grazie alla quale possiamo avere un buon controllo sulla diffusione del melanoma. È migliorata, quindi, la nostra capacità di diagnosi, anche in uno stadio precoce, e con essa anche l’esito della malattia: oggi la sopravvivenza raggiunge percentuali altissime, circa il 70%, perché le terapie funzionano e si guarisce molto più che in passato, così come sono in aumento i casi in cui diventa patologia cronica. Abbiamo la conferma che la battaglia si vince con la diagnosi precoce».

Ma proprio su quest’ultimo aspetto Amerio vuole dire una parola chiara: «Fare la mappa dei nei non esiste è una narrazione distorta che mette fuori strada gli utenti e affolla le liste d’attesa. Esiste, invece, un controllo digitale in epiluminescenza che va fatto da specialisti e non può essere deciso da chiunque e deve essere deciso dagli specialisti dermatologi. Un discorso a parte va fatto, invece, per le persone ad alto rischio per familiarità, carnagione chiarissima, tendenza a scottarsi in estate, che devono essere monitorate dai nostri medici. Consiglio, invece, alla popolazione restante di prendere l’abitudine di guardare i propri nei, anche con l’aiuto di un famigliare, e verificare se ce n’è qualcuno che cambia, secondo un criterio segnato da poche lettere dell’alfabeto, A,B,C,D,E: vanno tenuti sotto controllo l’asimmetria, i bordi, il colore, la dimensione e l’evoluzione. Se uno o più di questi aspetti mutano bisogna riferire al proprio medico, e successivamente rivolgersi alla nostra Clinica».

Sul percorso melanoma strutturato dalla Dermatologia, che attrae pazienti di tutto l’Abruzzo e di fuori regione, si esprime anche il Direttore generale della Asl, Mauro Palmieri: «Le eccellenze sono quelle che i pazienti definiscono tali perché sperimentano efficienza organizzativa e qualità dell’assistenza, e a tal proposito riceviamo feedback molto positivi su questa équipe. Incontrerò Amerio a breve, per ascoltarne le esigenze e condividere progetti per consolidare i risultati della Clinica Dermatologica».
Il team del Gico è composto, oltre a Gianluca Proietto che lo coordina, da Barbara Seccia, radiologa, Gianluigi Martino e Maria Di Paoloantonio, medici nucleari, Maria Taraborrelli, radioterapista, Michele De Tursi, Nicola D’Ostilio e Simona Gildetti, oncologi, Adelchi Croce, otorino, Alessia Di Lorito, anatomopatologa, Severino Cericola e Massimo Ippoliti, chirurghi, Fabrizio Panarese e Roberto D’Astolto, dermatologi, l’infermiera Case Manager del Gico melanoma Kristine Pelusi.









