Sul caso della famiglia che vive nel bosco di Palmoli ora si fronteggiano governo e magistratura. Nordio parla di « atto doloroso», mentre l’Associazione nazionale magistrati replica a Salvini dopo le dichiarazioni, diffuse sui social, sui «tre bambini sequestrati», denunciando tentativi di delegittimazione.

«Strappare un bambino dalla famiglia è un atto estremamente doloroso, bisognerà fare accertamenti profondi, in questo momento è prematuro fare qualsiasi considerazione procedurale», ha affermato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo sulla vicenda dei tre piccoli allontanati dal contesto familiare e trasferiti con la madre in una casa famiglia di Vasto. «Siamo bombardati da decenni da profeti che dicono che bisogna smetterla con il consumismo e la tecnologia e tornare invece allo stato di natura. Qualcuno probabilmente lo fa e bisogna vedere se questo comprometta l’educazione dei bambini. Penso che i genitori siano i primi a essere consapevoli dei loro doveri».
Sulla stessa vicenda interviene con toni duri la giunta esecutiva del Distretto dell’Aquila dell’Anm, che esprime «piena solidarietà ai colleghi della procura e del Tribunale per i minorenni dell’Aquila» e risponde al titolare del Viminale: «Sorprendono le parole del ministro Salvini, che ha ritenuto ‘vergognoso’ l’intervento dello Stato ‘nel merito dell’educazione privata’. Riteniamo inopportuno ogni tentativo di strumentalizzazione di casi che, per la loro particolarità, suscitano l’attenzione dei cittadini e dei media, ricordando che la delicatissima materia nell’ambito della quale operano i colleghi in servizio presso le procure e i Tribunali per i minori merita rispetto e attenzione. La Ges (giunta esecutiva, n.d.r.) respinge con forza tutti i tentativi di interferire nell’attività dei magistrati che svolgono i propri compiti rispondendo esclusivamente alla legge e di delegittimare chi, ogni giorno, opera per la tutela dei cittadini (e dei più deboli tra questi)».









