La garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione, Alessandra De Febis, ieri, ha fatto visita alla famiglia residente in un’area verde di Palmoli e finita al centro delle cronache per l’intervento della procura [LEGGI]. All’incontro erano altresì presenti la curatrice dei minori, l’avvocato Marika Bolognese, il difensore della famiglia, l’avvocato Giovanni Angelucci e il tecnico di parte, l’ingegnere ambientale Mirko Di Muzio.
Da oltre due settimane, Nathan Trevallion (51 anni, inglese) e Catherine Birmingham (45, australiana) e i tre figli tra i 6 e gli 8 anni sono seguiti giornalmente dai media nazionali (soprattutto Rai e Mediaset) e, qualche sera fa, è stata anche oggetto di un servizio del Le Iene che ha deciso di mostrare senza filtri i volti dei bambini e riprendendo anche alcune loro dichiarazioni (il programma è stato autorizzato dai genitori). De Febis alle telecamere nazionali presenti ha sottolineato proprio la necessità di una maggiore tranquillità per tutto il nucleo famigliare; in una successiva nota ha aggiunto di aver riscontrato «la costante e massiccia presenza di organi di informazione sul luogo» sottolineando la propria «ferma preoccupazione e che tale attenzione rischia concretamente di ledere la privacy e la serenità dei bambini».
La garante ha poi evidenziato che «la tutela della vita e del superiore interesse dei minori costituisce la priorità assoluta, ma è altresì imperativo non turbare ulteriormente la loro tranquillità», rivolgendo «un appello a tutti gli attori coinvolti e all’opinione pubblica affinché si eserciti un’attenta riflessione e si garantisca il massimo rispetto della privacy dei minori».
Il caso è affidato al tribunale per i Minorenni dell’Aquila, «un organo competente e attento a tutelare i diritti dei fanciulli, nel quale la Garante ripone piena fiducia per l’adozione dei provvedimenti del caso». Davanti ai giornalisti di Rai e Mediaset, De Febis ha aggiunto di non pensare che la vicenda si concluderà in tempi rapidi.
Nel merito della situazione, la Garante «prende favorevolmente atto della collaborazione emersa tra le parti. La famiglia si è resa disponibile a valutare la possibile soluzione ambientale proposta dal tecnico Di Muzio il quale ha già preso contatti con il sindaco e l’ufficio tecnico del Comune di Palmoli». De Febis, inoltre, è stata interessata al caso da un’associazione nazionale che si occupa di salute mentale, quest’ultima preoccupata che «in questo caso l’intervento istituzionale sui minori e sul nucleo genitoriale provochi un grave trauma, con concreto rischio per l’equilibrio psicologico dei bambini».









