Trignina, dietrofront da Roma: no al raddoppio, ipotesi varianti a Mafalda e Fresa. Salvini assente

No a un raddoppio delle corsie, sì alle varianti per raddrizzare alcuni dei tratti più tortuosi della Statale 650 “Trignina”. È questo in sintesi l’esito dell’incontro tenutosi stamattina al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture a Roma. Non pervenuto il ministro Matteo Salvini, pur annunciato da settimane. I sindaci hanno incontrato i vertici dell’ufficio di Gabinetto del Mit e dell’Anas.

La Regione, come preannunciato nell’assemblea di Canneto, ha ufficialmento chiesto l’inserimento dell’adeguamento della strada nell’aggiornamento del Contratto di programma, tra le opere prioritarie del piano 2021-2025 dell’Anas. A disposizione ci sono 190 milioni di euro.

Sul raddoppio – da sempre miraggio evocato periodicamente senza riscontri oggettivi – si può dire che cala un sipario più o meno definitivo. Gli studi effettuati lungo i 78 km del tracciato, citati dai vertici dell’Anas, hanno rilevato un traffico medio giornaliero pari a 5.700 veicoli (dato che smentisce quanto detto dal sottosegretario alle Infrastrutture nel 2023, in Parlamento, in risposta all’interrogazione di Sigismondi, LEGGI): valore compatibile con l’attuale categoria della strada, la C (extraurbane a una sola corsia), che non richiede, quindi, un adeguamento alla tipologia B (doppia corsia per senso di marcia ed eventuale spartitraffico).
Motivazioni, quelle fornite da Anas, che ridimensionano definitivamente le dichiarazioni a margine del precedente incontro del 30 settembre quando si parlò di studio di fattibilità per un raddoppio per lotti funzionali [LEGGI].

Gli interventi elaborati anche in base alla presenza dei vincoli presenti sono quindi di tre tipi: varianti, interventi sugli svincoli, possibili allargamenti e modifiche puntuali per il miglioramento della visibilità.

I lavori più consistenti riguardano le varianti, citate anche nelle precedenti assemblee. Quelle allo studio sono due. La prima è in territorio di Mafalda in un tratto di 1,3 km, dove si interverrebbe per rendere meno tortuoso l’attuale tracciato inserendo così un rettilineo utile per le manovre di sorpasso.
Discorso simile per Fresagrandinaria, dove le ipotesi per intervenire tra le due attuali due curve dal raggio maggiore sono due: una in trincea di circa 1,3 km e un’altra da circa 2,4 km più aderente all’attuale tracciato.

Per quanto riguarda gli svincoli, sono 15. L’Anas ha riconosciuto la presenza di alcune criticità e prevede interventi per aumentare la sicurezza (prolungamento delle corsie di uscita e innesto). Da ricordare che, per quello di San Salvo, è in programma già un intervento da parte della Provincia di Chieti [LEGGI].
Durante la seduta non è stato trattato l’altro tema dirimente, cioè l’incremento dei controlli e l’installazione di dispositivi per sanzionare chi corre a velocità folli ed effettua sorpassi azzardati (fattori alla base della maggior parte degli incidenti).

La delegazione dei sindaci abruzzesi era composta da Giovanni Giammichele (Dogliola), Marco Mancini (Lentella), Eugenio Spadano (vicesindaco di San Salvo), quella molisana da Fabio Pasciullo (Montefalcone nel Sannio), Luigi Pavone (sindaco di Trivento), Simona Contucci (Montenero di Bisaccia). Presenti anche i rappresentanti delle Camere di commercio Abruzzo e Molise, i senatori Etelwardo Sigismondi e Costanzo Della Porta, Sabrina Bocchino (vicesegretaria regionale Lega Abruzzo), il presidente del consiglio regionale del Molise Quintino Pallante l’assessore regionale alle Infrastrutture del Molise, Michele Marone.

Un bicchiere mezzo pieno per i sindaci che vedono ridimensionati gli annunci fatti anche il 30 settembre, ma ai quali resta la speranza dei citati interventi di adeguamento.

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