«Disastro paesaggistico», il Comune di Gissi contro le 7 torri eoliche della Wpd Ferrato

Il Comune di Gissi esprime netta contrarietà al progetto della Wpd Ferrato srl, società che intende installare 7 aerogeneratori tra le valli Sinello, Treste e Cena. Sono scaduti qualche giorno fa i termini per presentare le osservazioni e l’ente rappresentato dal sindaco Agostino Chieffo ha presentato un documento nel quale si rilevano numerose criticità. Gissi è uno dei tre comuni coinvolti insieme a Furci e San Buono.

Agostino Chieffo

La società ha presentato un progetto da 50,4 MW al ministero dell’Ambiente e la Sicurezza energetica che prevede l’installazione di 4 torri in territorio di Gissi, 2 in quello di Furci e 1 a San Buono. Ogni impianto avrebbe una potenza di 7,2 MW con rotore dal diametro di 172 metri, altezza al mozzo di 150 metri e un’altezza complessiva (quando una delle eliche è in linea) pari a 236 m. L’energia prodotta sarebbe poi convogliata nella futura stazione elettrica di Fresagrandinaria [LEGGI].

Chieffo nelle osservazioni richiama alcune linee di principio già espresse relativamente ad altri progetti e varie lacune documentali. Innanzitutto, si richiama l’attuale produzione energetica abruzzese nella quale l’entroterra vastese gioca già un ruolo di primo piano: «Qui viene prodotto oltre il 60% dell’energia eolica regionale (circa 160 MW sui 261 complessivi – dati GSE), è presente una centrale turbogas di 800 MW (nella stessa Val Sinello, nda), sono dislocati impianti fotovoltaici per una potenza di oltre 50 MW ed è in esercizio una centrale a biomasse nel comune di Monteodorisio con effetto cumulo di chiara evidenza».

Impianti altamente impattanti secondo il primo cittadino che sottolinea l’assenza di fotosimulazioni per mostrare il risultato del loro inserimento. Nei rendering elaborati dalla società romana mancano infatti i punti di vista più importanti, quelli dai principali beni storici dei paesi coinvolti: il belvedere del centro storico di Gissi e il campanile della Chiesa di Santa Maria Assunta, il centro storico con chiesa parrocchiale e torre medievale di Furci, il centro storico e il castello medievale di Monteodorisio ecc.. «Sono tutti comuni che hanno fatto dei punti di vista panoramici l’elemento fondamentale di attrazione turistica e di presentazione del luogo ai visitatori e ai potenziali acquirenti di abitazioni – dice Chieffo – In pratica non si è voluto evidenziare il disastro paesaggistico generato dalla realizzazione dell’impianto eolico che per ubicazione e dimensione sarebbe visibile da decine di paesi del Medio e Alto Vastese».

Il sindaco fa riferimento all’arrivo, soprattutto nell’ultimo decennio, di nuovi cittadini insediatisi in casolari un tempo abbandonati e recuperati con importanti investimenti, «un ciclo virtuoso, insieme agli investimenti dei Comuni e della Regione, che sarebbe messo a rischio dall’installazione degli aerogeneratori».

Tra gli altri aspetti tecnici, Chieffo cita anche le distanze da alcune abitazioni in località Pianospedale e Terzi dall’asilo nido (sempre in loc. Pianospedale) e la non considerazione dei siti archeologici e del tratturo.
In definitiva, «le comunità locali non otterrebbero alcun beneficio dalla sua realizzazione subendone solo danni di natura paesaggistica ed economica».

Il territorio gissano è già coinvolto dal progetto Furci Collechiesi dell’omonima società (9 aerogeneratori tra Scerni, Cupello, Atessa, Furci, Monteodorisio e Gissi). Attualmente, nel Vastese, sono in valutazioni progetti per 71 torri eoliche per un totale di 432,8 MW di potenza e 16 comuni coinvolti.

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Comments 1

  1. Nicola Di Nanno says:

    Torno a ribadire che io tutto questo vento dalle nostre parti non lo vedo. Qui siamo di fronte ad un mega imbroglio. E io pago.

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