Futuro della sanità abruzzese, il dibattito della Lega: «Ripartire dal territorio»

«Sanità tra passato, presente e futuro al centro del convegno, organizzato dal Dipartimento Salute della Lega Abruzzo, coordinato da Saverio La Forgia, che si è svolto, ieri pomeriggio, nella Sala Museale Sordello da Goito, a Monteodorisio. L’incontro, che ha visto la presenza di numerosi cittadini, operatori sanitari e rappresentanti istituzionali, ha offerto spunti di riflessione sul futuro del sistema sanitario abruzzese e nazionale, mettendo a confronto esperienze, criticità e prospettive di sviluppo». Lo comunica una nota della Lega. «Presenti l’europarlamentare Aldo Patriciello, il coordinatore regionale della Lega Vincenzo D’Incecco, il vice coordinatore regionale Sabrina Bocchino, il segretario provinciale della Lega Chieti Maurizio Bucci. Relatori, oltre a La Forgia, Daniela Albanese, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione del Presidio Ospedaliero di Lanciano, e Fabrizia Tullio, del Dipartimento Salute della Lega Abruzzo, che hanno approfondito i temi dell’ospedale per acuti e della tutela del paziente fragile e socialmente vulnerabile. Durante l’incontro è stato ripercorso il lungo cammino del sistema sanitario, dalla legge 833 del 1978, che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale sancendo la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, fino agli interventi più recenti del Pnrr – Missione 6, volti a rafforzare la prevenzione, l’assistenza territoriale e l’ammodernamento tecnologico del servizio sanitario nazionale».

«I fondi del Pnrr – ha spiegato La Forgia – ci stanno spingendo verso una sanità territoriale. E il territorio deve riprendere quel ruolo centrale che avrebbe dovuto avere già anni fa, ma non è accaduto. Serve investire sulla prevenzione. Se preveniamo, la spesa si riduce. Sono inoltre importanti la ricerca e la premialità per il personale sanitario”. Patriciello ha richiamato la necessità di “una nuova alleanza tra cittadini, operatori e istituzioni, per una sanità che curi non solo il corpo, ma anche il territorio e la comunità che lo abita. Occorre – ha detto – un cambio di rotta. La sanità non può restare concentrata solo nei grandi centri urbani, ma deve tornare nei borghi e nelle aree interne, dove invecchiamento e dispersione territoriale rendono più difficile accedere alle cure».

«La sfida – ha sottolineato Bocchino – è costruire una sanità accessibile e moderna, ma anche profondamente umana. Una sanità che non costringa a spostarsi e che sia presente in ogni territorio grazie a case di comunità, telemedicina, medicina territoriale. I fondi del Pnrr devono diventare un punto di svolta vero e i cambiamenti strutturali. Vanno valorizzate le professionalità che sono il cuore pulsante del nostro sistema sanitario. Solo insieme: professionisti, istituzioni e cittadini possiamo costruire una sanità che sia motivo di orgoglio e non di rassegnazione».

«In Abruzzo abbiamo ereditato – ha evidenziato D’Incecco – una situazione complicata. Quando ci siamo insediati, abbiamo promesso che non avremmo chiuso neppure un presidio ospedaliero, così è stato ed è motivo di soddisfazione. Questo naturalmente ha un costo. Ma sono certo che riusciremo ad ottenere più fondi. Stiamo lavorando per ottenere un riparto del fondo sanitario più equo ed equilibrato che ci permetterà di avere maggiori risorse per ridurre il deficit. Ricordo comunque che la questione del deficit non riguarda solo l’Abruzzo. Quindici regioni su 20 vivono la stessa situazione. Dobbiamo comunque migliorare e momenti come questi sono importanti per confrontarci». «Un ringraziamento – ha concluso La Forgia – a  Pierfrancesco Galante, Nicola Generoso e Grazia Bosco per aver collaborato nell’organizzazione dell’evento, che ripeteremo». 

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