Prg San Salvo, il Pd pensa al ricorso al Tar: «Non ci sono i presupposti per il commissariamento»

Dal presunto commissario ai giudici. La vicenda del Prg di San Salvo molto probabilmente finirà al Tar. Ad annunciarlo stamattina è stato il segretario del Partito Democratico, Antonio Boschetti, che ha tenuto una conferenza stampa insieme al consigliere di opposizione, Giovanni Mariotti (tesserato Pd, ma appartenente a un altro gruppo consigliare).

Mariotti e Boschetti

La delibera votata solo dalla maggioranza che, di fatto, commissaria lo strumento urbanistico ha suscitato un coro unanime di proteste tra i movimenti e i partiti di minoranza. Qualche giorno fa, Fabio Travaglini, Nicola Argiro, Alfonso Di Toro e Giancarlo Lippis, in un’altra conferenza stampa , hanno chiesto il ritiro della delibera; proteste contro l’atto votato dalla sola maggioranza anche da Sinistra Civica Ecologista e Psi.

Tornando all’appuntamento di questa mattina, Boschetti ha esordito: «Espropriare la discussione su questo punto è un atto gravissimo perché si passa da un luogo altamente democratico a uno monocratico. Questa maggioranza promette il nuovo piano regolatore da 15 anni e ora non vuole consentire la discussione».

Il nodo della questione è relativo alla presunta assenza delle comunicazioni da parte di alcuni consiglieri riguardo la consistenza delle proprietà immobiliari propria e dei parenti fino al quarto grado. L’ultima riunione dell’assise civica è ruotata intorno a questo assunto che ha lasciato intendere l’inadempienza di alcuni membri della minoranza. L’accesso agli atti di Fabio Travaglini ha invece dimostrato che tutti i consiglieri hanno certificato la propria posizione.

Antonio Boschetti

Da qui, quindi, l’assenza di presupposti per procedere al commissariamento. «L’architetto Zazzera, incaricato per il Prg, ha elaborato le tavole riguardanti tale aspetto di ogni consigliere, ma il Comune, furbescamente, ha affermato che non c’è certezza delle posizioni nelle tavole, così ha chiesto le certificazioni ai consiglieri».

Boschetti ricorda che «dopo la presentazione dei documenti sulla consistenza delle proprietà immobiliari, si procede all’accertamento di eventuali incompatibilità». Solo una volta accertato che queste impediscono l’approvazione in consiglio comunale (perché relative alla maggioranza dei membri dell’assise civica), si può chiedere la nomina di un commissario. «A San Salvo l’accertamento non è stato fatto, per questo le minoranze devono ergersi a difesa della legalità». Il segretario Pd, inoltre, cita il caso di Atessa dove le incompatibilità «riguardavano 15 consiglieri su 17, per questo è stato chiesto il commissario». Il sospetto, solo accennato, è che tali conflitti d’interessi e le relative astensioni dal voto potrebbero non consentire alla maggioranza sansalvese di avere i numeri dalla propria parte.

«Siamo solo all’inizio di questa partita – ha concluso Boschetti – Come le altre minoranze, chiederemo il riesame dell’atto in consiglio comunale, se questo non dovesse avvenire, ricorreremo al Tar».

Giovanni Mariotti

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