«La sua macchina è stata usata per compiere una rapina». La cosiddetta truffa delle targhe clonate arriva anche a Vasto.
Una telefonata a casa. Dall’altra parte un uomo che si qualifica come carabiniere e dice di dover comunicare alla malcapitata che la sua auto è stata usata per commettere il reato. «La mia macchina è parcheggiata in garage» risponde la donna. A quel punto lo sconosciuto le intima di comunicare il numero di targa, ma lei si insospettisce e rifiiuta dicendo di non ricordarla a memoria. Allora le viene passato al telefono un altro sconosciuto: «La faccio parlare con un superiore», che le intima di fornire il numero di targa. La telefonata si chiude con il rifiuto della potenziale vittima, che giustamente chiede di essere formalmente convocata in caserma e non contattata in modo così irrituale tramite una semplice chiamata telefonica.
Due tecniche
Se fosse proseguita la telefonata, i ladri avrebbero chiesto la comunicazione del numero di targa e poi le avrebbero detto che era stato clonato. Quindi le avrebbero annunciato che due (falsi) carabinieri in borghese si sarebbero presentati a casa sua per eseguire un sequestro. Una scusa per rovistare e rubare denaro e oggetti preziosi. In altri casi il finto carabiniere induce la vittima a raggiungere gli uffici della Motorizzazione civile per chiarire la sua posizione. Nel frattempo rimane sempre in contatto telefonico col truffato, mentre i complici svaligiano la casa di quest’ultimo.
Episodi analoghi sono stati denunciati in Piemonte e in Puglia con conseguenti arresti eseguiti dalle forze dell’ordine.
