Silvio Paolucci, capogruppo del Pd in consiglio regionale, vuole vederci chiaro sul recente bando per la rigenerazione urbana depositando un’interpellanza urgente sul caso. Il bando, con una dotazione finanziaria di 58 milioni di euro, destinato a comuni inferiori a 30mila abitanti, mira alla riqualificazione di strutture in disuso e zone in stato di degrado. Diverse le linee di finanziamento (in base alla quota di compartecipazione del Comune nel progetto).
Da poco è stata pubblicata l’ultima graduatoria provvisoria che coinvolge anche numerosi comuni del Vastese. Proprio questa ha suscitato numerosi malumori tra i comuni arrivati in fondo (la copertura finanziaria dovrebbe poter assicurare fondi per i primi 42 progetti) che puntano il dito sulla discrezionalità dei 25 punti assegnabili per «la rispondenza della proposta agli obiettivi ed alle finalità del bando» (come recitava l’avviso).
Nell’interpellanza di Paolucci si legge, a tal proposito, «che la disposizione in esame demandava alla Commissione un ampio margine valutativo, senza tuttavia predeterminare parametri o sub-criteri oggettivi di riferimento, con la conseguenza che l’esercizio di tale discrezionalità doveva essere sorretto da una motivazione puntuale, analitica e coerente con gli obiettivi del bando».

L’esponente del Pd quindi chiede di conoscere le motivazioni di assegnazione di tale punteggio. «Quando in gioco c’è una cifra imponente come 58 milioni di euro, la trasparenza, l’oculatezza e la chiarezza delle scelte non sono un optional, ma un dovere assoluto. Per questo è necessario avere spiegazioni sulla gestione e sull’assegnazione dei punteggi relativi al bando regionale per la rigenerazione urbana», dice Paolucci.
«Nel bando non sono stati indicati parametri oggettivi o criteri di valutazione trasparenti. Si tratta di un metodo che lascia spazio a un’ampia discrezionalità e che, proprio per l’importanza economica delle risorse in campo, deve essere accompagnato da motivazioni puntuali, analitiche e coerenti con gli obiettivi del bando. Nasce da qui la richiesta di rendere pubbliche e accessibili le motivazioni dettagliate alla base dell’attribuzione dei punteggi, spiegando quali criteri abbiano determinato le valutazioni e come si sia arrivati alle graduatorie finali. Inoltre, si chiede che per le future procedure siano fissati fin da subito criteri oggettivi e verificabili, in linea con i principi di trasparenza, imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa».