Prg commissariato, Travaglini annuncia accesso agli atti: «Brutta pagina per la democrazia»

«Ieri, in consiglio comunale, è stata scritta una brutta pagina per la democrazia della nostra città». Il consigliere comunale di Più San Salvo, Fabio Travaglini, non usa mezzi termini dopo l’approvazione da parte della maggioranza della richiesta alla Regione di nominare un commissario ad acta per l’approvazione del piano regolatore generale.

«Con questa scelta, il consiglio comunale viene espropriato del suo ruolo e della sua funzione rappresentativa, in un passaggio chiave per lo sviluppo del nostro territorio. Tutto è stato liquidato con poche righe burocratiche, tecniche e incomprensibili ai più». La scelta di ricorrere a un commissario esterno è stata motivata dalla sindaca Emanuela De Nicolis con l’assenza, nonostante i solleciti, delle autodichiarazioni di alcuni consiglieri comunali di minoranza riguardanti la trasparenza amministrativa, fatto che alimenterebbe un rischio di conflitti di interesse.

Fabio Travaglini

«Una formula ambigua senza nessun dato certo, che lascia intendere dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni rese dai consiglieri, senza però dirlo apertamente. Se si dubita della correttezza delle autodichiarazioni, allora lo si dica con chiarezza. Altrimenti è solo un pretesto per eludere il dibattito e scaricare responsabilità politiche».
«Per questo ho deciso che tramite accesso agli atti andrò fino in fondo, analizzando, posizione per posizione, le dichiarazioni di tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza – scrive Travaglini – Analizzeremo, una per una, le dichiarazioni rese da tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza. Se c’è qualcosa da chiarire, va fatto alla luce del sole. Ma se tutto è regolare, come riteniamo, allora è inaccettabile usare un sospetto infondato per giustificare il commissariamento».

Il consigliere ricorda che «gli uffici comunali hanno la facoltà e il diritto di istruire e completare i fascicoli documentati, ricorrendo ai pubblici registri, senza attendere le autodichiarazioni dei consiglieri. La verità è che si è scelta una scorciatoia. Una strada per affidare a un tecnico esterno, nominato da altri, decisioni che andranno probabilmente a vantaggio di pochi. Tutto questo senza trasparenza, senza confronto e senza assumersi alcuna responsabilità politica».

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