Punto che passa con 9 voti favorevoli e un contrario e opposizioni che abbandonano l’aula. La variante puntuale al prg per l’alienazione del lotto relativo all’ex scuola di via Firenze di San Salvo viene approvata non senza polemiche. Si trattava dell’atto necessario per cambiare definitivamente la destinazione d’uso da area standard ad area residenziale.

L’edificio che per tanti anni ha ospitato le classi della scuola materna (trasferite poi nel polo di via Melvin Jones) è stato alienato e ceduto, il 2 settembre 2020, alle imprese Edilflorio srl e Fossaceca srl per 348.585 euro. Lo stesso lotto è poi stato venduto alla società F.G.N., la quale ha avanzato, qualche tempo dopo, la richiesta di rilascio di permesso di costruire per lavori di “Ristrutturazione edilizia attraverso la demolizione e ricostruzione di un edificio per civile abitazione ed attività commerciali” [LEGGI]. La stessa società ha proposto, a proprie spese, una nuova rotatoria tra via Duca degli Abruzzi, via dei Cipressi e via della Mirandola. Tale opera – che comporterà l’eliminazione di tre parcheggi da recuperare poi su proprietà privata a uso pubblico – è stata poi approvata dalla giunta nel 2023.

A sollevare forti dubbi sono stati i consiglieri di minoranza Nicola Argirò e Fabio Travaglini che hanno ipotizzato anche profili di illegittimità dell’atto e una serie di criticità: dal mancato passaggio in commissione a un provvedimento che riguarda un immobile ormai privato passando per errori nei fogli di mappa.
Sulla vicenda è stato chiamato a intervenire il segretario Aldo D’Ambrosio che ha parlato di «dimenticanza» degli uffici (il suo e quello dell’Urbanistica) nell’iter del cambio di destinazione d’uso che sarebbe dovuto avvenire già anni fa: «Non possiamo concedere il permesso a costruire perché il cambio di destinazione d’uso non c’è stato. La ditta ha partecipato a una gara con la destinazione d’uso di area residenziale. L’ente sarebbe esposto così a rischio di una richiesta di risarcimento».
L’intera operazione era terminata anche al centro di un esposto delle opposizioni [LEGGI], sul quale il segretario ha rivelato che «le indagini faranno il loro corso», aggiungendo che «nel momento in cui dovesse esserci il rinvio a giudizio, io sono obbligato per legge a comunicarlo al sindaco, quindi se dovesse accadere, il sindaco sarà il prima a saperlo».
Al momento del voto, quindi, sono usciti dall’aula i consiglieri Argirò, Travaglini, Emanuela Tascone, Michela Torricella, Alfonso Di Toro e Giancarlo Lippis.
L’atto approvato oggi, quindi, avvicina l’ex scuola alla demolizione per fare posto a nuove unità abitative e commerciali.