Il centrodestra sta smantellando la sanità. L’accusa è del centrosinistra di Vasto dopo la protesta dei medici di medicina generale, che due giorni fa hanno inscenato un sit-in a Chieti, davanti alla sede della Asl, abbandonando polemicamente i camici bianchi.

«La protesta dei medici di famiglia della Asl Lanciano-Vasto-Chieti è un campanello d’ allarme che non si può ignorare. “Non siamo salvadanai, siamo medici”: un gesto forte quello della restituzione simbolica dei camici, che denuncia un sistema sanitario sempre più piegato ai tagli e alla logica dei bilanci, e meno orientato al diritto alla salute», affermano in un comunicato le forze politiche del centrosinistra vastese.
«La responsabilità è chiara. La destra che governa la regione Abruzzo e il governo nazionale stanno smantellando la sanità pubblica, lasciando territori, professionisti e cittadini colpevolmente soli di fronte alle carenze. Le politiche della giunta Marsilio prevedono ulteriori tagli per oltre 8 milioni di euro, il che è gravissimo. Dove sono Marsilio, Magnacca e Prospero? Dopo aver preso diversi voti anche a Vasto, oggi pugnalano il territorio smantellando la sanità. A Roma il governo Meloni continua sulla stessa linea: ridurre la spesa sanitaria, alimentare la privatizzazione, scaricando i costi su lavoratori e famiglie già colpiti dalle conseguenze di altre decisioni. Così si smantella il Servizio sanitario nazionale. Si mortifica il lavoro di chi ogni giorno cura le persone nei territori. Noi come centrosinistra non possiamo accettarlo. Siamo dalla parte dei medici e dei cittadini: la sanità deve tornare a costruire salute. Basta con i tagli, basta con la propaganda. Servono meno parole e più investimenti, assunzioni, servizi di qualità e vicini alle comunità».