A Vasto Marina l’effetto giungla: la manutenzione serve tutto l’anno, non solo a primavera

È vero che a Vasto la stagione turistica inizia tardi e finisce presto (problema di cui si parla da anni senza mai cercare una soluzione), ma è altrettanto evidente che nei weekend primaverili la riviera si rianima. Eppure non è ancora in ordine come dovrebbe. L’estetica, tutt’altro che secondaria in una località che deve ospitare le vacanze di tante persone, lascia a desiderare proprio nel centro di Vasto Marina. Questo è un problema ormai di lunga data. In mancanza di una riqualificazione complessiva del litorale che non potrà essere rimandata all’infinito, il decoro è fondamentale. Non c’è dappertutto, come invece servirebbe quando siamo ormai a metà maggio.

EX STAZIONE – Più resta abbandonata e più diventa ricettacolo di rifiuti e luogo di bivacchi. La vecchia stazione di piazza Fiume potrebbe essere un gioiello, ma ora è un pugno in un occhio. In attesa che si concluda la trattativa tra Ferrovie e Provincia di Chieti, andrebbe intanto ripulita. Al centro dell’area di risulta passa la Via verde della Costa dei trabocchi, ma per chi deve attraversarla a piedi per raggiungere i parcheggi o viale Dalmazia c’è solo un varco di fortuna: quattro mattoni poggiati sopra al marciapiede di quello che fu il primo binario. Si scende per poi aggirare dei blocchi di cemento, presunte panchine per quando la pista ciclopedonale sarà completata. Nell’area dell’ex ferrovia il provvisorio sembra ormai diventato definitivo: l’erba incolta sfalciata raramente e parzialmente, le transenne a chiudere un pezzo di strada esterna perché la recinzione è crollata e il muro in cemento ha ceduto. È in quelle condizioni dal 2013, il prossimo sarà l’anno del decennale. A proposito di muri cadenti, nella vicina via Zara ce n’è uno di contenimento di fianco al marciapiede. Era rivestito di mattoni, ma il rivestimento, costruito negli anni Novanta, si stava staccando, quindi è stato demolito. Senza ripristinarlo.

LUNGOMARE – Mattonelle rotte sostituite già nelle scorse settimane, gli ultimi lavori sono ancora in corso, come ci ha spiegato l’assessore comunale Alessandro d’Elisa [LEGGI], ma le lunghe aiuole di lungomare Cordella sono incolte. Sette anni fa sono state riempite di pietroline bianche per migliorarne l’estetica. Ora la vegetazione è ricresciuta, rigogliosa e incontrollata, tra le pietre, segno che il telo sottostante di pacciamatura, che dovrebbe evitare lo sviluppo delle erbe infestanti, o non c’è o è lesionato in molti punti. Non è un bel vedere, il colpo d’occhio segnala trascuratezza. Lo hanno fatto notare a Chiaro Quotidiano diverse persone, tra residenti e turisti, che hanno frequentato la riviera nei ponti primaverili. Vista la presenza di così tante pietre, le erbacce andranno probabilmente estirpate a mano. Con una manutenzione più frequente si eviterebbe l’effetto giungla.

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