I giovani avvocati della provincia di Chieti contro la Asl Lanciano Vasto Chieti. Le sezioni dell’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) delle tre città contestano l’“Avviso pubblico per la formazione di una short list di avvocati” indetto dall’azienda sanitaria e ne chiedono il ritiro in autotutela perché i requisiti del bando ostacolerebbero di fatto la partecipazione dei legali più giovani.
L’avviso è stato pubblicato in data 11 agosto 2025 (dopo la deliberazione del direttore generale Mauro Palmieri), «in pieno periodo estivo, con modalità che non favoriscono la massima partecipazione e il confronto con l’intera categoria forense» e, secondo l’Aiga, «determina una sostanziale esclusione dei giovani avvocati dall’accesso agli incarichi, ponendosi in contrasto con i principi di libera concorrenza, trasparenza e valorizzazione del merito professionale».

Le principali criticità riscontrate dai giovani avvocati sono:
Requisito di anzianità eccessivo: è richiesto un minimo di 8 anni di iscrizione all’albo (art. 1, lett. d), che preclude in radice la partecipazione dei professionisti più giovani, indipendentemente dalla loro effettiva preparazione.
Esperienza settoriale vincolata: l’obbligo di aver patrocinato almeno 10 cause negli ultimi 7 anni per ciascun settore (art. 1, lett. e), e, in alcune materie (responsabilità sanitaria, lavoro, contenziosi con strutture accreditate), esclusivamente a favore di enti del SSR/SSN, rende impossibile per i giovani avvocati valorizzare esperienze già maturate a tutela dei cittadini; inoltre, anche per gli avvocati che hanno maturato maggiore anzianità di iscrizione sarà comunque difficile dimostrare il requisito dei 10 incarichi nel settennio precedente poiché l’elenco dei fiduciari precedentemente esistente era già numeroso e l’Amministrazione avrebbe dovuto da sempre rispettare un principio di rotazione nell’affidamento degli incarichi, così da garantire pari opportunità.

Assenza di valorizzazione del titolo di specializzazione forense: la legge professionale (L. 247/2012, art. 9) e il D.M. 12 agosto 2015, n. 144 hanno introdotto la possibilità di conseguire il titolo di avvocato specialista in diverse materie, senza vincoli di anzianità. Molti giovani colleghi sono già in possesso di tale titolo, ma il bando non ne tiene conto, lasciandoli ugualmente esclusi dall’iscrizione alla short list.
Mancata previsione di una sezione riservata ai giovani: diversamente da quanto accade in altri bandi di enti pubblici, non è stata istituita una sezione speciale dedicata agli avvocati con meno di 8 anni di iscrizione, cui l’Ente avrebbe potuto riservare la facoltà di conferire incarichi in controversie di minore complessità o valore. Una simile previsione avrebbe consentito di contemperare le esigenze di esperienza dell’Ente con quelle di accesso e crescita professionale delle nuove generazioni.
Compensi non conformi al principio di equo compenso: il regolamento allegato al bando prevede una riduzione del 50% dei parametri medi di cui al D.M. 55/2014, con ulteriore facoltà di modifiche in riduzione da parte dell’Ente, in contrasto con i principi introdotti dalla legge sull’equo compenso (L. 49/2023).
«Tale impianto – conclude l’associazione – determina il paradosso, purtroppo frequente nel nostro Paese, per cui ai giovani professionisti viene richiesto di possedere esperienze che nessuno consente loro di maturare, alimentando un circolo vizioso che ostacola la crescita di nuove competenze e impedisce un reale ricambio generazionale nella professione forense».
I requisiti richiesti si pongono, asseriscono gli avvocati, contro i principi di parità di accesso e non discriminazione sanciti dal D.lgs. 36/2023 (nuovo Codice dei contratti pubblici); i principi di concorrenza e valorizzazione del merito professionale sanciti dalla normativa nazionale ed europea; il principio costituzionale di uguaglianza nell’accesso al lavoro (art. 3 Cost.); il principio di equocompenso (L. 49/2023).
Le tre sezioni, tramite quella nazionale, hanno quindi sollecitato la Asl a rivedere il bando «prevedendo strumenti inclusivi, quali l’introduzione di una sezione speciale per i giovani avvocati e la valorizzazione del titolo di specializzazione forense, in coerenza con le finalità del legislatore e con i principi di correttezza, trasparenza e meritocrazia».