Dopo il grande successo del primo anno, La Magnalonga di San Salvo replica il risultato: su una distesa di centoquarantasette tavoloni, per una lunghezza complessiva di poco più di trecentocinquanta metri, dalla Porta della Terra fino ad arrivare all’inizio della villa comunale, percorrendo corso Umberto e via Roma, la comunità sansalvese ha banchettato unita.


Una lunga tavolata che ha riunito attorno a sé tutte le generazioni della città: dalle persone più grandi, ai più giovani, alle famiglie con i bambini.
Una tavolata dove degustare i prodotti tipici del nostro territorio, come gli arrosticini, la porchetta, la focaccia con la ventricina e il pecorino, panini con salsiccia, pampanella, frittura di pesce, scrippelle, bocconotti e molti altri dolci.
La Magnalonga, però, è fatta anche di condivisione: ed è così che ciascun commensale ha portato a tavola qualcosa preparato da lui, condividendolo con le persone attorno.


Come è ben noto, San Salvo non è nuova ai pranzi comunitari, ma è un qualcosa di insito e ben radicato nella tradizione della comunità, come le Sagnitelle. Sarà quella de La Magnalonga una nuova tradizione della città che perdurerà negli anni e che si andrà ad aggiungere a quella ben più antica delle Sagnitelle?





