Che la situazione del calcio frentano non fosse delle migliori lo si era ormai capito da tempo: dopo il comunicato sulle perplessità di parte della tifoseria “Chiaro Quotidiano” aveva già parlato dei problemi e delle criticità legate alla squadra cittadina ma dopo la conferenza stampa indetta oggi al “Biondi” da uno sparuto gruppo di giocatori superstiti (Scipioni, Tommaselli, Bertino, De Fabritis, Elezaj, De Marchi e Tissone) le nubi che si addensano sulla Lanciano calcistica sono davvero nere. A prendere la parola, non solo a nome degli atleti presenti, ma di tutto il gruppo squadra è stato il capitano Stefano Scipioni: un capitano vero, che ha guidato e rinfrancato i compagni non solo sul campo di gioco, ma soprattutto fuori dove nonostante i mille problemi di ogni tipo, è riuscito a portare in salvo la nave rossonera. «Innanzitutto – ha esordito Scipioni – permettetemi di ringraziare i tifosi e la città con cui si è instaurato un bel legame, e che soprattutto nell’ultimo periodo ci è stata di vitale sostegno anche nel pagare le spese delle trasferte. Abbiamo deciso di organizzare quest’incontro perchè al termine di questa tribolata stagione, riteniamo giusto far conoscere a tutti la disastrosa situazione che io e i miei compagni abbiamo vissuto».
Un annus horribilis quello del Lanciano Calcio con una proprietà assente, con rimborsi e stipendi arretrati ormai da mesi e tante, troppe chiacchiere che a campionato finito, Scipioni e compagni hanno deciso di rendere pubbliche. «Ci siamo allenati e deciso di portare avanti la stagione solo per amore verso questi colori e per rispetto nei confronti della città – ha affermato ancora il capitano frentano – il disagio è stato continuo e totale: alcuni miei compagni sono stati trattati come schiavi ed obbligati ad andare via con la forza, alcuni argentini (tra cui l’attaccante Mazieres) erano stati ospitati in alloggi improvvisati con divani e materassi a terra, lasciati completamente all’abbandono e senza aver neanche più i soldi per poter prenotare un volo con cui tornare a casa».
Una situazione semplicemente disastrosa ed ai limiti della decenza, quella emersa oggi, che ha riguardato anche gli ambiti più basilari del fare sport come la totale mancanza di abbigliamento tecnico (maglie, cinesini, tute, palloni) e la scarsa assistenza medica e fisica dei giocatori con fisioterapista e preparatore fisico costretti a rinunciare all’incarico e con gli atleti stessi obbligati gioco forza, a doversi pagare da soli le spese mediche. Una società assente ma al tempo stesso “ingombrante” che imponeva scelte tecniche (si è parlato addirittura della richiesta dei vertici di far giocare i due portieri Elezaj e Seck in attacco) e che si è resa protagonista di un assurdo via vai di giocatori e di allenatori con mister Stefano Bellè esonerato e poi richiamato e Pablo Pasculli, rispedito a casa non per scelta tecnica ma perchè letteralmente sfrattato dalla struttura ricettiva che lo ospitava che da Pincione, Roberts e Iapaolo non ha mai visto un euro. Un assenza totale che si è ripercossa anche sul normale senso di civiltà e rispetto venuto sempre più a mancare nei confronti di atleti e staff tecnico.
«Insieme a noi giocatori ed al mister Bellè – ha concluso poi Scipioni – ci sentiamo in dovere di ringraziare il direttore Tonino D’Orazio, uno dei pochi ad averci sempre messo la faccia, ma soprattutto voi tifosi a cui auguriamo un futuro diverso e soprattutto migliore, con una proprietà seria e nuova che possa riportare in alto i colori rossoneri». Vedremo ora cosa accadrà nelle prossime settimane e se ci sarà anche una risposta da parte della proprietà ma anche qualche segnale da parte del sindaco e dell’amministrazione comunale. Perchè il calcio è sì un gioco ma, quando tocca così da vicino la dignità, il rispetto ed il lavoro delle persone, diventa davvero una cosa seria.
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