A poco più di un mese dal 12 giugno, giorno in cui si andrà alle urne, Fabio Travaglini sceglie Piazza Papa Giovanni XXIII, davanti al Municipio, per l’incontro pubblico con cui lancia la corsa verso il voto. C’è la pioggia a bagnare l’inizio dell’appuntamento del candidato a sindaco che sfiderà Emanuela De Nicolis e Giovanni Mariotti. Si parte sotto gli ombrelli perché «noi siamo abituati a rispettare gli appuntamenti che diamo ai cittadini», esordisce Travaglini, spiegando come «in questi anni di lavoro all’opposizione si è creato un bel clima nel centrosinistra» che si è «messo in cammino superando anche le appartenenze diverse. Oggi la diversità è il nostro punto di forza».
Nella coalizione che lo sosterrà ci sono cinque liste che «hanno sottoscritto il Manifesto per la Città del futuro di cui io sarò garante. Sono liste civiche o di partito perché noi non abbiamo timore nel presentarci con i simboli di partito, non dobbiamo nasconderli». Ci sarà Più San Salvo, lista che raccoglie l’esperienza dello stesso Travaglini con Marica Bolognese, consiglieri comunali uscenti. E poi la lista del Partito Democratico, quella di Sinistra Civica Ecologista, «che ha tanti giovani, è quella con l’età media più bassa», torna il Partito Socialista Italiano e ci sarà Azione Politica che ha come riferimenti Tonino Marcello e Fabio Raspa, ex assessori della giunta Magnacca.
Nel manifesto programmatico su cui Travaglini ha impostato la campagna elettorale saranno 13 i punti. «Partiremo dal ridare dignità al consiglio comunale. Abbiamo assistito a troppi consigli silenziosi senza dibattito, dove si votava soltanto». Tra i temi ci sarà il lavoro. «Vogliamo che San Salvo torni ad essere una città. Oggi lo ha come titolo ma non ne ha ambizione e coraggio. Devono esserci diritti e opportunità per tutti, perchè il lavoro non può essere clientismo. Le persone devono tornare ad avere un lavoro dignitoso, i giovani devono poter scegliere di restare». Sulle politiche sociali «siamo rimasti fermi a 30 anni fa. Oggi i cittadini, nonostante l’impegno degli impiegati comunali, non trovano un interlocutore. Il sociale non può essere assistenzialismo». Il candidato sindaco parla poi di verde pubblico, di piano traffico e di variante alla statale 16, tema caldo degli ultimi tempi. «Noi saremo accanto ai vastesi per dire no ad un’opera che deturpa il nostro territorio. Non dobbiamo subire scelte fatte altrove, le opere vanno fatte ma concordate con i cittadini».
E poi il turismo. «Non possiamo dire che qui stiamo facendo turismo. Gli operatori sono encomiabili ma fanno fatica perché sono lasciati soli, nessuno li aiuta nella promozione della città». Nelle sue considerazioni finali Travaglini dice che «ci siamo abituati ad accontentarci di giocare al ribasso. Invece dobbiamo tornare ad essere ambiziosi. Noi vogliamo una San Salvo europea».
Nei prossimi giorni saranno completate anche le liste con cui Travaglini cercherà di convincere i sansalvesi a dargli fiducia dopo i dieci anni di amministrazione Magnacca. E dal centrodestra, dopo gli ex assessori Raspa e Marcello e un personaggio di spicco come Nicola Argirò, potrebbe arrivare anche Clementina De Virgiliis, nel ’94 prima donna candidata sindaco di San Salvo. Ha partecipato all’incontro in piazza e poi era nella foto con Travaglini, Raspa e Marcello. Il candidato sindaco, nell’intervista a Chiaro Quotidiano, non ha confermato (ma neanche smentito) la presenza dell’avvocato sansalvese nella sua squadra, lasciando spazio a chi «vuole condividere con noi questo percorso. Il 12 giugno noi vogliamo riportare un’amministrazione che dia un futuro vero a questa città».