«La promessa di riconsegnare la ciclabile della Costa dei trabocchi per lo scorso mese di ottobre è rimasta per ora sulla carta. E così, a febbraio inoltrato, mentre l’orologio scorre implacabile e la stagione estiva si avvicina a grandi passi, per le imprese del turismo diventa davvero complesso poter predisporre pacchetti e proposte contenenti riferimenti a questa infrastruttura strategica, la celebre Via Verde». Il tempo è già scaduto, sottolinea Gabriele Marchese, coordinatore di Cna turismo Abruzzo.
La pista ciclopedonale di 42 chilometri, da Ortona a Vasto, è ancora spezzettata. Ci sono tratti di costa in cui la Via verde della Costa dei Trabocchi è solo un progetto. Il 2022 è il quinto anno dall’apertura dei cantieri. L’organizzazione degli artigiani chiede «di conoscere, da parte dell’amministrazione provinciale e gli enti locali interessati, quali siano i tempi per la riconsegna definitiva della Via Verde: perché di tempo a disposizione ne resta davvero poco», visto che si avvicina la Pasqua, cui seguiranno i ponti primaverili che annunciano la stagione turistica.
«Gli operatori, che proprio in questo periodo stanno lanciando proposte e pacchetti – spiega Marchese – non sanno come regolarsi, visto che ancora non è dato sapere se e quando la ciclabile sarà definitivamente aperta e agibile, e dunque disponibile per un uso di promozione turistica. Ad oggi, anche sulla base di quanto evidenziato dagli organi di stampa nei loro servizi, e solo per citare alcuni dei punti di maggiore criticità ancora presenti, restano ancora in sospeso i punti legati al completamento dei lavori nelle gallerie chiuse, la sistemazione del segmento di Punta Aderci e del tratto vastese, la realizzazione dei parcheggi di scambio. E tutto ciò senza voler considerare il nodo delle tante stazioni ferroviarie dismesse presenti sul percorso, e abbandonate, il cui destino deve essere collegato alla gestione dei servizi per i ciclisti: un capitolo, questo, su cui sarebbe importante un intervento della Regione».
«Chiaro dunque – conclude Marchese – che in assenza di una rapida soluzione rischiamo di dover fare i conti con l’ennesima occasione perduta. Eppure, diverse iniziative messe in campo in questi mesi, come Active Abruzzo da noi organizzata in autunno, avevano evidenziato l’interesse anche di grandi tour operator internazionali per la Via verde».