Il comitato Palestina libera scende di nuovo in piazza a Vasto. Dopo il corteo d’auto di domenica scorsa, ecco il sit-in per dire Stop al genocidio: insieme per la Palestina, in programma lunedì 4 agosto, alle 21, in piazza Rossetti.
«Quello che Israele sta infliggendo al popolo palestinese – si legge in una nota del comitato – è un massacro senza precedenti nella storia recente. Come hanno mostrato i rapporti dell’Unhcr, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, a Gaza è in corso un vero e proprio genocidio, su cui si arricchiscono molte realtà economiche che sostengono il progetto sionista israeliano e la sua politica di colonizzazione, occupazione illegale, apartheid, deportazione e pulizia etnica, traendone grandi guadagni. Non una “crisi umanitaria”, quindi, ma una vera e propria politica ed economia dell’occupazione e del genocidio che non si fa scrupoli di sacrificare migliaia di uomini, donne e bambini, sottoponendoli ad una ingiustificabile punizione collettiva fatta di uccisioni indiscriminate e riduzione alla fame e alla sete, con il cibo usato come arma di guerra che secondo il diritto internazionale costituisce un vero e proprio crimine di guerra. Allo stesso tempo, la Palestina è trasformata in vero e proprio laboratorio della sofferenza che alimenta guerre, sorveglianza e carcerarietà. Eppure, questa punizione collettiva viene inflitta sotto gli occhi del mondo intero, in un silenzio che è complicità con i criminali di guerra israeliani che dovrebbero essere portati davanti alla Corte internazionale di giustizia. Ciò che accade in Palestina non resta lì: l’oppressione subita dal popolo palestinese si trasforma in tecnologie e strategie che vengono poi esportate ovunque e diventa un “prodotto” a sostegno della violazione dei diritti umani in tutto il mondo. In più, le politiche orientate alla guerra rendono l’Italia complice del genocidio in corso a Gaza, attraverso le sue relazioni con Israele in campo tecnologico e scientifico e soprattutto nel settore militare e della difesa; allo stesso tempo, l’economia di guerra comporta da noi tagli a diritti e salari. La Lotta del Popolo Palestinese, quindi, non può che essere la lotta di tutti».

«Ci costituiamo in comitato, fondato sui valori di pace, giustizia sociale, antirazzismo e antifascismo e manifestiamo, lunedì 4 agosto, per dire: basta genocidio e occupazione coloniale. Siamo contro la politica di Israele che da oltre 70 anni minaccia l’esistenza del popolo palestinese e lo tiene segregato in un lager a cielo aperto; ritiro delle truppe israeliane, quale passo fondamentale per un processo di pace; cessare ogni cooperazione con Israele. Interrompere ogni cooperazione e accordo commerciale e diplomatico con Israele, a partire dalla compravendita di armi e sistemi d’arma; cessate il fuoco immediato e aiuti umanitari subito. Chiediamo la fine immediata del massacro, l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e la loro distribuzione al popolo palestinese, che sta subendo una grave carestia ed è ormai ridotto alla fame; diritto al ritorno dei profughi. Deve essere garantito il diritto dei palestinesi a tornare alle loro terre d’origine; stop corsa al riarmo. Abbandonare il piano “Rearm Europe”, che giustifica l’enorme spesa militare con la preoccupazione che quanto sta succedendo in Palestina sia una minaccia e una sfida alla sicurezza dell’UE. Di fronte al genocidio perpetrato da Israele, l’UE, anziché lavorare per la pace e la salvezza del popolo palestinese, si riarma per avere un ruolo guerrafondaio nello scenario globale e proietta l’Europa su scenari di guerra. In un contesto di austerità, la corsa al riarmo significa sommare alla tragedia del massacro in Palestina il dramma dell’impoverimento in Europa e in Italia. Non c’è bisogno di più armi ma di giustizia internazionale, sanità, scuola, welfare, buona occupazione; riconoscere lo stato di Palestina. L’Italia riconosca subito lo stato di Palestina, come già fatto da 147 su 193 i Paesi membri delle Nazioni Unite, quale strumento di pressione internazionale su Israele. Invitiamo chiunque si riconosca in questo appello ad aderire al comitato e alla manifestazione inviando una mail a: comitatopalestinaliberavasto@gmail.com».