Da qualche settimana, uno dei monumenti simbolo della nostra città, il Monumento ai Caduti della Grande Guerra di piazza Plebiscito non è più visibile agli occhi dei passanti e dei turisti che frequentano Lanciano. Ponteggi ed impalcature celano infatti le sculture ed i marmi realizzati dallo scultore Amleto Cataldi per commemorare il sacrificio degli uomini caduti durante la Prima Guerra Mondiale. Un intervento di restauro molto significativo che la comunità attendeva ormai da anni. Di questo importante recupero abbiamo parlato con il dott. Paolo Vicchiarello, lancianese d.o.c. ed attuale Coordinatore della Struttura di Missione per gli Anniversari d’Interesse Nazionale.
– Com’è stato possibile stanziare i 60mila euro necessari alla riqualificazione del Monumento ai Caduti di Lanciano?
«Nell’ambito del programma di commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, tra i vari interventi fu affidata alla Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri l’attuazione dell’accordo sottoscritto con il MiBACT per la gestione dei fondi destinati al ripristino del decoro dei monumenti dedicati ai caduti della grande guerra. I monumenti oggetto di intervento sono stati individuati nell’ambito del più vasto censimento operato dal Ministero per la cultura, attraverso il lavoro delle varie Soprintendenze competenti. Tra questi è stato individuato quello relativo al restauro conservativo e ripristino del decoro del Monumento commemorativo ai Caduti della Prima Guerra Mondiale di Lanciano in Piazza Plebiscito, realizzato da Amleto Cataldi di Roma nel 1926 per un finanziamento pari a 60mila euro».
– Il progetto di restauro è stato redatto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio: puoi spiegarci che tipo d’interventi di recupero e conservazione sono previsti?
«In base all’accordo sottoscritto nel marzo 2018 tra la Struttura di Missione per gli Anniversari Nazionali e la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo il finanziamento avrebbe visto una prima tranche pari all’80% da erogarsi a seguito della registrazione dell’accordo da parte degli organi competenti e dell’invio del progetto esecutivo validato e approvato ai sensi di legge. La restante parte, pari al 20%, sarà erogata una volta emessi i certificati di regolare esecuzione e verificata la rendicontazione a consuntivo delle spese sostenute. A seguito delle interlocuzioni avutesi nel corso del 2021 il progetto redatto dalla Soprintendenza nel settembre 2018 è stato modificato dalla stessa in considerazione dello stato di degrado del monumento, peggiorato nel corso del tempo, senza incrementare l’importo complessivo ma destinandone di più per l’intervento di ripristino del decoro. Si prevedono interventi mirati per la rimozione degli attacchi biologici presenti, il recupero delle superfici in fase di disgregazione, la sostituzione del rivestimento marmoreo gravemente danneggiato e il ripristino della struttura interna di sostegno. La conclusione dei lavori è prevista in novanta giorni».
– Come mai tra i tanti presenti sul territorio nazionale, è stato scelto proprio il monumento lancianese?
«Fu un lavoro collegiale che ha visto il Ministero dei Beni Culturali e la Presidenza del Consiglio dei Ministri impegnati nell’individuare i luoghi della memoria e i monumenti del programma di interventi anche in considerazione delle condizioni in cui versavano. Devo ammettere che al mio arrivo nella Struttura di Missione quando ho aperto i dossier ancora in corso ho avuto un moto d’orgoglio nel vedere il monumento di piazza Plebiscito tra quelli oggetto del programma. Tra gli interventi relativi ai luoghi della memoria della Prima Guerra Mondiale vi sono vari monumenti e luoghi di assoluto valore storico come ad esempio il cimitero degli eroi di Aquileia, luogo simbolo del Milite Ignoto, che ancora oggi ospita le spoglie dei 10 militari senza nome trovati nel 1921 e di Maria Bergamas, madre di Antonio giovanissimo caduto tra le fila italiane, che fu scelta per selezionare la salma senza nome che sarebbe stata traslata a Roma all’Altare della Patria».
– Di cosa si occupa nel dettaglio, la Struttura di Missione per la Valorizzazione degli Anniversari d’Interesse Nazionale?
«Attraverso la Struttura di Missione la Presidenza del Consiglio dei Ministri promuove e valorizza le attività e gli interventi connessi alle celebrazioni degli anniversari di interesse nazionale. Tali iniziative sono parte di programmi definiti dall’autorità di governo, anche secondo gli indirizzi del Parlamento, e dal Comitato per gli anniversari di interesse nazionale. Si tratta di attività su due piani: quello degli interventi per i luoghi della memoria, quindi riqualificazioni, ripristino del decoro, etc. e quello delle iniziative di promozione, di ricerca, studio, pubblicazione e comunicazione, per commemorare, celebrare e diffondere la memoria. In particolare, da quando l’autorità di governo delegata è il Ministro per le politiche giovanili alla Struttura di Missione è stata affidata la mission particolare di promuovere il grado di consapevolezza, coinvolgimento e partecipazione delle giovani generazioni anche mediante il ricorso alle nuove tecnologie, ai linguaggi contemporanei, alle piattaforme digitali e ai social media».
– Qual è il tuo ruolo all’interno dell’ente e Qual è stato il percorso di studi e formazione che ti ha permesso di ricoprire questa carica?
«Oggi ricopro il ruolo di Coordinatore della Struttura di Missione, dirigo una squadra di circa 20 persone e mi occupo di gestirne gli aspetti amministrativi e contabili, nonché quelli organizzativi in relazione alle varie attività di celebrazione o commemorazione degli anniversari. Mi sono laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche, nel corso degli anni mi sono specializzato nell’attività parlamentare, in particolare in ambito legislativo, e ho avuto modo di formarmi e svolgere varie attività in ambito amministrativo e gestionale che hanno arricchito notevolmente il mio bagaglio di competenze».
– Questi sono per voi mesi di grande lavoro con le recenti celebrazioni per il Centenario del Milite Ignoto, e le commemorazioni per i 150 anni di Roma Capitale.
«Il lavoro non manca. Passati questi due grandi anniversari fondamentali per la storia del nostro paese stiamo definendo gli interventi e le attività per l’anno in corso e quello venturo. Quest’anno il Parlamento ci ha assegnato la promozione di tre importanti figure della nostra storia di cui ricorrono gli anniversari: Pier Paolo Pasolini nato il 5 marzo 1922, Enrico Berlinguer nato il 25 maggio 1922 e Giacomo Matteotti morto il 10 giugno 1924. A questi si aggiungono altre numerose figure come quella di Margherita Hack e di Rita Levi Montalcini la nascita della prima, il 12 giugno 1922 e la morte della seconda, il 30 dicembre 2012 segnano quasi un secolo di scienza al femminile. Questo, però, è anche l’anno in cui cade il trentennale delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio. È fondamentale che la Struttura di Missione, in base alle indicazioni e agli orientamenti assunti dal Comitato e dal Ministro rivolga la massima attenzione ai giovani perché si innesti e si radichi in loro la memoria di quei passaggi e di quelle figure centrali della nostra storia».