In teoria, dovrebbero rappresentare un gesto di civiltà e attenzione verso donne in gravidanza e famiglie con bambini piccoli. La realtà, tra Vasto e Vasto Marina è ben diversa visto che i parcheggi rosa sono diventati l’ennesima istantanea sbiadita e disinteresse per le regole comuni.
La novità in città è stata presentata a inizio 2025, poi i parcheggi rosa sono entrati a pieno regime, a inizio aprile, con 25 stalli. Istituiti per facilitare la mobilità di chi affronta spostamenti quotidiani con un pancione o un neonato al seguito, i rettangoli rosa sono spesso occupati da automobilisti che non hanno alcun titolo per usufruirne.

Non basta avere un seggiolino montato sul sedile posteriore o anteriore e neppure esibire l’adesivo “bebè a bordo”. Per parcheggiare in uno spazio rosa è obbligatorio esibire il regolar pass rosa con precedente richiesta del permesso al Comando della Polizia Locale con modulo da riempire e il pagamento di un bollo di 32 euro. Eppure, a fronte di un numero non elevato dei tagliandi rilasciati, i parcheggi rosa sono quasi sempre occupati da chi ne è completamente sprovvisto, soprattutto in quelli del centro storico e Vasto Marina.
Questa situazione danneggia chi davvero avrebbe bisogno di quel posto riservato. Mamme con bambini piccoli costrette a camminare per centinaia e centinaia di metri, donne incinte che si ritrovano a cercare parcheggio con giri e giri infiniti perdendo tempo prezioso, mentre qualcuno ha comodamente lasciato l’auto dove, in realtà, non ne ha diritto.

L’assenza di controlli costanti e di sanzioni concrete alimenta una cultura del disinteresse e della furbizia che ha poco a che vedere con il vivere civile. A metà maggio il Comune di Vasto, attraverso i canali social, aveva già lanciato un primo monito verso i maleducati che occupano indebitamente i parcheggi rosa ma nulla è cambiato. La speranza è che, come accade, giustamente, per chi occupa indebitamente i parcheggi riservati ai disabili, vengano pesantemente sanzionati anche quelli che si appropriano dei parcheggi rosa che, in realtà, spettano, a chi ne ha davvero bisogno.
lanciare un monito sull’inciviltà equivale a gridare senza voce, a scrivere una multa senza una penna. L’articolo centra con le prime parole il cuore del problema: assenza di controlli. Serve un’azione strutturata , concreta, che sia in grado di arginare questa sempre più crescente inciviltà, non un nuovo monito!