«Tra barriere architettoniche e spostamenti costosi per mia madre disabile anche fare una visita è un’odissea»

Tra barriere architettoniche e viaggi a pagamento perché non rimborsati dalla Asl, può diventare un’odissea raggiungere strutture che si trovano in altre città per ricevere cure indispensabili e visite. La segnalazione arriva da San Salvo. Flavia Piccoli, figlia di Maria Faraboschi, racconta le vicissitudini ormai quotidiane vissute dalla famiglia per consentire alla madre di sottoporsi alla necessaria assistenza sanitaria.

«Mia madre è affetta da una disabilità grave che a costringe sulla sedia a rotelle. Di conseguenza, non può scendere da sola la scalinata interna della palazzina in cui abita. Ha bisogno, ogni volta in cui è necessaria una visita medica, dell’ausilio del personale delle associazioni di soccorso. Gli addetti vengono a prenderla, le fanno scendere le scale e poi la trasportano fino alla strruttura sanitaria in cui riceverà le cure. Gli spostamenti sono gratuiti solo quando hanno come destinazione una struttura della Asl, altrimenti sono a pagamento: 90 centesimi al chilometro. Per il mattino del 7 maggio avevamo appuntamento a Chieti per una visita dell’Inail». Le associazioni, contattate dai familiari della pensionata, hanno risposto di non avere mezzi a disposizione per quel giorno. Inoltre, l’unica vettura rimasta disponibile ha avuto un guasto all’ultimo momento. Così, vista la situazione di emergenza, i familiari di Maria hanno dovuto chiedere aiuto: «Ho chiamato – racconta Flavia Piccoli – il 115. Sono venuti due mezzi dei vigili del fuoco con sei pompieri. Hanno preso mia madre e l’hanno portata fino all’uscita di casa e poi alla sede di Chieti dell’Inail per la necessaria visita programmata».

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