Pro Vasto, risposta ad Esposito: «Mettiamo fine alle favole, è andata così. Uniti per un grande futuro»

Era prevedibile, quasi scontato che qualche dirigente della Pro Vasto, rispondesse alla lunga lettera inviata, a tutti gli organi di stampa (vastesi e abruzzesi) da parte dell’ex patron biancorosso Raffaele Esposito (leggi).

La replica, non firmata da nessun dirigente in particolare, arriva direttamente dalla società vastese che tra passato, presente e futuro tocca diversi argomenti tra risposte alle parole di Esposito e uno sguardo rivolto alla prossima stagione.

«Il campionato – si legge nel comunicato della Pro Vasto – sarà anche finito con una salvezza conquistata sul campo per la Pro Vasto, ma per la Vastese – intesa come società storica – era finito un anno fa, lasciandosi dietro una scia di problemi, debiti e promesse mancate. È legittimo chiedersi con quale credibilità possa nascere un nuovo progetto, se alle spalle restano stipendi non pagati e problemi irrisolti che hanno interessato anche la stagione appena conclusa. Raccontare solo una parte della storia non è trasparenza, è convenienza. Esposito dichiara che Bolami avrebbe garantito il saldo delle spettanze, ma la domanda vera è un’altra: durante i mesi in cui la gestione era nelle vostre mani, perché non sono stati pagati gli stipendi? Perché voi che siete entrati dopo, sapendo già delle difficoltà, avete lasciato la situazione esattamente (se non peggio) di come l’avete trovata? Quanto alla questione del titolo sportivo, mettiamo fine alle favole: nessuno ha preso nulla, e nessuno è stato cacciato. Semplicemente, vi siete fatti da parte – o siete stati messi da parte, anche per via della contestazione dei tifosi – perché il vostro cosiddetto “progetto” non stava in piedi: fatto di parole, promesse e illusioni. Il titolo è stato restituito a costo zero, com’era giusto che fosse.

Perché la Pro Vasto appartiene alla città, non a chi arriva da fuori sperando di gestirla come fosse un giocattolo. La Pro Vasto si è salvata proprio perché alcuni soggetti sono andati via. E questa, che vi piaccia o no, è l’unica verità che resta: i fatti hanno dato ragione. I tifosi hanno abbandonato lo stadio proprio durante la vostra gestione, e sono tornati solo dopo l’uscita di scena di certe figure. Questo è un giudizio popolare molto più pesante di qualunque dichiarazione.Quanto al B&B: se è vero che c’erano 23/24 ragazzi sistemati lì, è altrettanto vero che non tutte le mensilità sono state pagate. Anzi, a risolvere le pendenze è stato un socio dell’attuale Pro Vasto, e non chi aveva preso l’impegno. Inoltre, quel B&B non era neppure usato in esclusiva: ci dormivano anche altri soggetti, estranei alla squadra. Per fortuna, la gestione attuale ha dato una dignità diversa a tutto: gli atleti sono stati sistemati nelle case, non in stanze sovraffollate, con vitto e alloggio garantiti. Questo non è solo un dettaglio organizzativo, è il segno di serietà ed un cambiamento culturale. Vi siete fatti carico delle promesse, ma non delle responsabilità.

Infine, un dato di fatto: oggi la Pro Vasto è viva, in campo e fuori, proprio perché alcune persone sono andate via. E non sarà facile per loro dimostrare il contrario, perché parlano i fatti: stipendi pagati, tifosi allo stadio, salvezza raggiunta e credibilità ricostruita! La verità, se vogliamo raccontarla, raccontiamola tutta. Non quella che fa comodo, ma quella che la città conosce bene. Ed è per questo che crediamo che nessuno, a Vasto, rimpiangerà né Esposito, né Palermo, né tantomeno chi ha finto di fare il dirigente senza mai assumersi le proprie responsabilità. La gente sa, ricorda e giudica. E stavolta, lo ha fatto con chiarezza. Quindi basta vittimismi: se non avete avuto sostegno, è semplicemente perché nessuno si fidava di voi. La fiducia non si chiede, si conquista con i fatti. E voi, quei fatti, non li avete mai messi in campo. La stagione sportiva della Pro Vasto si chiude con un bilancio che va ben oltre la semplice salvezza in Eccellenza: numeri alla mano, la Pro Vasto è stata tra le poche realtà del campionato ad aver dato spazio vero e continuo agli under, schierandoli regolarmente in prima squadra e non solo per obbligo di regolamento. Ragazzi del vivaio biancorosso, o arrivati in estate con l’obiettivo di crescere, hanno avuto minuti importanti, responsabilità e fiducia. E la risposta è stata all’altezza.

Ma il percorso non si chiude qui. A completare una stagione soddisfacente, è arrivata anche la brillante affermazione nel campionato provinciale Juniores, che ha garantito alla squadra l’accesso alla prestigiosa categoria Juniores d’Élite per la prossima stagione. Un traguardo tutt’altro che scontato, che premia l’impegno quotidiano di staff tecnici competenti, dirigenti attenti e, soprattutto, di giovani calciatori determinati, talentuosi e animati da una grande passione per il calcio. La Pro Vasto ha dimostrato che si può costruire un’identità sportiva solida anche nei momenti difficili, puntando sui giovani e valorizzando le risorse del territorio. Un messaggio chiaro alla città e alla tifoseria: il futuro si costruisce dal basso, investendo con serietà, senza proclami, ma con una visione precisa. L’obiettivo, ora, è dare continuità al percorso avviato. La partecipazione al campionato Juniores d’Élite rappresenta una sfida stimolante, che innalzerà il livello tecnico e offrirà ai giovani biancorossi un contesto più competitivo e formativo. Un’occasione importante per crescere ulteriormente e, perché no, per scoprire nuovi talenti da inserire gradualmente anche nel gruppo della prima squadra.

Un ringraziamento sentito va all’amministrazione comunale per la disponibilità dimostrata nel concedere gratuitamente lo Stadio Aragona e le altre strutture comunali che hanno permesso alla squadra di lavorare al meglio. In particolare, desideriamo esprimere gratitudine al Sindaco Francesco Menna e all’Assessore allo Sport Carlo Della Penna, da sempre presenti e vicini alla società. L’assessore Della Penna, in particolare, è stato l’unico a esporsi personalmente anche nei momenti più delicati, offrendo sostegno concreto e non facendo mai mancare la sua vicinanza. Emblematico l’episodio in cui, durante una fase critica della stagione, intervenne direttamente nello spogliatoio per chiedere ai ragazzi di onorare il campionato, non solo per rispetto verso la maglia, ma per difendere l’immagine della città e il prestigio sportivo che la Pro Vasto rappresenta.

Se in passato l’Amministrazione è rimasta distante, crediamo sia stato per una scelta precisa e responsabile. Perché offrire sostegno non significa finanziare gestioni opache o prive di affidabilità. La distanza non è stata casuale, ma dettata da un criterio di responsabilità verso la città e le sue istituzioni sportive. Ultimi, ma non certo per importanza, vanno i nostri più sentiti ringraziamenti alla tifoseria e agli sponsor, che con il loro sostegno – dentro e fuori dal campo – hanno rappresentato un punto fermo e fondamentale per affrontare ogni sfida della stagione. Passione, presenza e fiducia: grazie per averci creduto fino in fondo.

Grazie alla Curva Sud, agli Aragonesi ed a tutti coloro che ci hanno supportato. In un campionato difficile, pieno di ostacoli, incertezze e battaglie dentro e fuori dal campo, voi non avete mai mollato. Siete stati il cuore pulsante della Pro Vasto, la voce che non si è mai spenta, neanche nei momenti più duri. Se oggi possiamo parlare di salvezza, lo dobbiamo soprattutto a voi. Alla vostra presenza, al vostro sostegno incondizionato, alla vostra passione che ha fatto la differenza. Quando molti si sono voltati dall’altra parte, la nostra tifoseria c’era. Sempre. In casa, in trasferta, sotto la pioggia, nel silenzio assordante o nel frastuono delle polemiche, nelle sconfitte più dolorose e nelle vittorie, ci siete sempre stati. Avete dimostrato che la Pro Vasto è dei vastesi, di chi ama questa maglia davvero, senza secondi fini. E proprio grazie a questo possiamo ripartire a testa alta e più forti di prima. Questa salvezza è vostra! Ci vediamo presto, più uniti che mai…con la speranza che tanti imprenditori di Vasto possano condividere con noi traguardi ben più ambiziosi!».

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