Passa il consuntivo, ma Lippis e Di Toro votano contro. Bolognese si astiene e va nel gruppo misto

Con nove voti favorevoli, sette contrari e un astenuto, il Consiglio comunale di San Salvo approva il bilancio consuntivo 2024. Ma la seduta di seconda convocazione, dopo la prima naufragata in corso d’opera perché diversi consiglieri avevano abbandonato l’aula, sancisce una spaccatura nella maggioranza: Alfonso Di Toro e Giancarlo Lippis votano contro. Ma la battaglia sul rendiconto di gestione provoca perdite anche nel centrosinistra, dove Marika Bolognese passa al gruppo misto e si astiene nella votazione. La sua decisione viene ufficializzata in apertura di seduta dalla presidente del Consiglio comunale, Tiziana Magnacca. Nel dibattito, Bolognese annuncia «il mio voto di astensione, dettato dal desiderio di adottare un approccio collaborativo nell’interesse della città». Poi precisa: «Non rinnego assolutamente il percorso amministrativo» a sostegno dell’ex candidato sindaco Fabio Travaglini, «che è stato il mio unico referente».

Giancarlo Lippis

All’inizio della discussione, prima di relazionare sul documento contabile, De Nicolis polemizza con coloro che, in prima convocazione, si sono alzati e se ne sono andati, definendo il loro gesto «un momento imbarazzante che spero rimarrà nella memoria futura, quello della fuitina, se possiamo dire così, della minoranza». Per la sindaca «non è solo un gesto di ostruzionismo politico, ma un atto di irresponsabilità nei confronti di tutta la città. Lo trovo assolutamente irrispettoso e irresponsabile da parte della minoranza». «L’esercizio – spiega – si chiude con un risultato di amministrazione di 5 milioni e 400mila euro, di cui un avanzo libero di 760 mila euro per opere importanti per questa città, che congeliamo perché qualcuno fa i capricci». Rivendica l’assunzione di operai, i lavori di completamento del teatro comunale e per i frangiflutti «ben un milione di euro per tutelare la nostra costa», la nuova scuola materna ed elementare quartiere Sant’Antonio. «Un bilancio sano, addirittura con la possibilità di maggiori investimenti».

«Sapevamo tutti che si andava in seconda convocazione, che non c’erano scenari apocalittici come sono stati descritti, replica dall’opposizione Nicola Argirò, accusando l’amministrazione di aver promesso «opere pubbliche che non sono ancora state prese in considerazione o in costante ritardo, mi riferisco ai fondi Pnrr. Sulla particella 18, se fossi un consigliere di maggioranza, mi guarderei bene a votare un provvedimento così impattante per il territorio».

«La fuitina – rimarca Emanuela Tascone – l’hanno fatta anche alcuni consiglieri della sua maggioranza». «Di 5 milioni 400mila euro di disavanzo, solo 700mila non sono vincolati», sottolinea Fabio Travaglini. «Noi dobbiamo vedere strade dissestate, periferie abbandonate, strutture sportive abbandonate, commercio locale alla canna del gas».

Ma le bordate più pesanti arrivano da due settori caldi del centrodestra: «Mi domando se c’è stata una reale capacità di spesa dell’amministrazione», chiede Alfonso Di Toro. «Con gli oltre 760 mila euro di avanzo, forse potevamo evitare le figuracce realtive alla chiusura del canile o risolvere le criticità di alcuni campi sportivi, oppure assumere qualche vigile urbano. In questi anni è mancato un vero e proprio minitoraggio amministrativo del bilancio e rivolgo al sindaco un appello a ottimizzare la spesa». La conclusione equivale a una dichiarazione di voto contrario: «Mi sono trovato in una maggioranza triste e imbarazzante. Continuerò il mio mandato facendo proposte utili alla città. Quanto alla morale, caro sindaco, se lo faccia a se stesso».

«Mai una proposta, un’idea, è stata portata avanti», si infervora Giancarlo Lippis, che si dice «deluso, rammaricato. Siedo dal 2007 tra questi banchi, ho fatto anche dieci anni l’assessore, ho fatto delle scelte e anche questa volta me ne assumo le responsabilità. Mi dispiace, ma io non sono più in sintonia con questa amministrazione».

Magnacca prova a stemperare ricordando i risultati delle sue due amministrazioni e la continuità della giunta De Nicolis con le scelte del passato: «Questa città continua a dare opportunità di vita», rivendica. Poi si rivolge alla prima cittadina: «Sindaco, fai quello che devi fare: governa la città con le persone che hanno a cuore questa città».

Emanuela De Nicolis

De Nicolis replica alle polemiche: «L’interesse della città deve prevalere anche sull’orgoglio, sulle richieste personali, bisogna evitare che i capricci personali possano compromette il bene di tutti. E’ arrivato il momento di scegliere». Risponde a Lippis: «I consiglieri di maggioranza gli hanno offerto un ruolo di equilibrio, quello di presidente del consiglio comunale, che ha rifiutato per tutelare la presenza in giunta di elisa marinelli. Consigliere Lippis, la invito a seguire la sua storia personale, il suo percorso amministrativo, a non disperderlo. E a farlo nell’interesse della città e dei cittadini che l’hanno votato».

I numeri per il centrodestra ci sono comunque: 9 favorevoli, 7 contrari e un astenuto. Si chiude la sessione di bilancio. Ma gli strascichi politici sono destinati e non dissolversi nel breve spazio di una votazione.

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