Tappa fondamentale martedì 6 maggio nel percorso dell’amministrazione guidata dalla sindaca Emanuela De Nicolis. Dopo due settimane contraddistinte dai festeggiamenti in onore di San Vitale, a San Salvo si tornerà a discutere di politica con un consiglio comunale dall’esito non scontato. Dopodomani (ore 18) è in programma la riunione dell’assise civica che dovrà discutere il rendiconto della gestione per l’esercizio 2024, snodo cruciale di un’amministrazione che in caso di mancata approvazione porterebbe allo scioglimento della stessa.

Il citato argomento è al terzo punto dell’ordine del giorno che, prima, prevede la discussione di due mozioni su stazione ferroviaria Vasto-San Salvo e dissuasori mobili. Non sarà un esito scontato perché i numeri della maggioranza sono risicati con i tre di San Salvo Popolare e Liberale – Nicola Di Ninni, Alfonso Di Toro e Giancarlo Lippis – che già a febbraio non avevano votato a favore del bilancio di previsione astenendosi.
Da tempo, nei corridoi si vocifera di un desiderio di maggiore responsabilità da riconoscere al gruppo. Questa non è arrivata neanche con il rimpasto di giunta di gennaio, nel quale la sindaca ha optato solo per una redistribuzione di deleghe [LEGGI], né è arrivato l’avvicendamento di cui si parla da oltre un anno, cioè da prima delle elezioni regionali, che vorrebbe l’ex vicesindaco Lippis al posto di Tiziana Magnacca nel ruolo di presidente del consiglio comunale.

Se gli stessi ai quali non è piaciuto il bilancio di previsione del 24 febbraio votassero in modo compatto contro il rendiconto, la maggioranza andrebbe sotto di un voto: da una parte la prima cittadina De Nicolis, Magnacca, Carla Larcinese, Angelo Fabrizio, Carmen Di Filippantonio, Claudio Mastronardi, Maria Travaglini e Roberto Rossi (per un totale di 8), dall’altra i tre di San Salvo Popolare e Liberale e i sei delle minoranze ovvero Fabio Travaglini, Emanuela Tascone, Michela Torricella, Marika Bolognese, Gianni Mariotti e Nichi Argirò (9 complessivi).

Numeri ballerini e non scontati considerati i distinguo che non mancano neanche all’interno dell’opposizione ed eventuali assenze. Ad esempio Argirò, sempre il 24 febbraio (qualche giorno dopo essere rientrato dopo anni in Forza Italia, il cui circolo a San Salvo è coordinato da Di Ninni, LEGGI), ha detto di agire, da quella seduta in poi, in piena autonomia e non insieme ai gruppi di Travaglini con i quali è stato eletto [LEGGI].
Una giornata politica cruciale quindi, quella del 6 maggio (nelle stesse ore è prevista anche la presenza in città del segretario generale della Fiom, Maurizio Landini) che potrebbe ridisegnare gli assetti politici prima della scadenza naturale del 2027, oltre a influire sull’attività amministrativa che in queste settimane è chiamata a concludere l’attività di programmazione della prossima stagione turistica.