L’onda lunga di testimonianze ed eventi sportivi, da Vasto si è trasferita a Cupello. Nei giorni scorsi abbiamo raccontato le parole di Pino Maddaloni ai giovani vastesi (leggi), alcuni dei quali mercoledì 30 aprile hanno avuto l’occasione per allenarsi una mattina con i campioni (Lucchetta, Graziani, Castrogiovanni e Panatta) in Piazza Rossetti (leggi) dove giovedì 1° maggio, oltre 700 appassionati hanno animato “La Diomedea” (leggi).
Tanti giovani al centro trittico di eventi vastesi e, sempre per giovani studenti, un centinaio, è stato organizzato, questa mattina (venerdì 2 maggio), a Cupello, all’interno del Festival Del Carciofo (“Cynara”), il convegno “Olimpiadi e Paralimpiadi: lo sport per tutti, tra sfide e valori”.

A moderare l’incontro il giornalista Giuseppe Ritucci che per quasi due ore ha raccolto le testimonianze di sport e vita di quattro importanti figure nell’ambito abruzzese, nazionale ed internazionale. A partire da Caterina De Marinis, Direttore Tecnico della Nazionale Italiana Femminile di Beach Volley, affiancata da Silvio Calice, paralimpico da qualche anno in tanti sport, ma soprattutto nel padel, Marco La Verghetta, Tecnico Nazionale Squadra Paralimpica di Tiro e Segno e Target Sprint ed infine la giovanissima sedicenne Domiziana Lanzillotti, atleta della Nazionale Italiana di Target Sprint.
Prima di passare la parola ai protagonisti della mattina non è mancato il saluto del sindaco Graziana Di Florio accompagnata dal vice sindaco Oreste Di Francesco con gli assessori Valentina Fitti, Rossano Menna e la consigliera comunale Rossella Di Fabio, coordinatrice del convegno.
I giovani studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado di Cupello hanno avuto l’opportunità di raccogliere preziosi testimonianze, alcune delle quali molto toccanti e forti. Soprattutto attraverso le parole di Silvio Calice che, come ha minuziosamente raccontato, nel 2021, in dieci giorni si è ritrovato dall’essere uno sportivo praticante di tante discipline, a dover “ripartire” senza una gamba a causa di un grave trombo.
Ha trasformato quel “disagio” in sfida per poter continuare a praticare l’attività sportiva anche e soprattutto grazie all’uso di una protesi bionica. Ecco perché insieme ad altri si definisce “atleta bionico” rafforzando ancor di più l’idea della mentalità sportiva cancellando preconcetti e condanne. Rispondendo alle “sfide” della vita con sacrificio e voglia di non mollare mai, dettagli che ora lo hanno portato ad essere entrato nella top ten dell’ “Inclusive Padel Tour”, circuito mondiale che consente ai diversamente abili (o “bionici”) di giocare insieme ai normodotati.
Sacrificio e impegno, termini usati più e più volte nel corso della mattinata da tutti e quattro gli sportivi, compresa la De Marinis che ha raccontato di come, sin da piccola, ha messo lo sport al centro della sua vita. Da giocatrice prima e allenatrice ora, dalle sue atlete esige il massimo, da loro prova a tirare fuori il 100 % affidandosi ai mezzi che si hanno a disposizione senza alcun sotterfugio. Ha usato la “spugna” da esempio per far capire ai giovani presenti che bisogna essere bravi ad assorbire, tra parole e gesti, il meglio da insegnanti, allenatori e tutti quelli che possono essere utili per la crescita sportiva e umana.
Sulla stessa lunghezza d’onda il tecnico e professore Marco La Verghetta che nello spiegare ai ragazzi cosa siano discipline come tiro a segno e target sprint ha raccontato anche le felici esperienze del mondo paralimpico che, anche grazie alla sua attività costante e capillare, sta crescendo parecchio in Abruzzo. Ha avuto la fortuna di poter vivere l’ambiente in competizioni mondiali e olimpiche, conosce quanto sacrificio occorra a quegli atleti che sono i migliori nel vincere le sfide nelle sfide. Qualche anno in più ma la classe 2009 Domiziana Lanzillotti ha raccontato ai giovani studenti il suo cammino, iniziato tre anni fa, nel target sprint arrivando a conquistare medaglie luccicanti e anche Nazionale Italiana.

Riuscendo a far conciliare intensa attività sportiva con ottimi risultati scolastici, due mondi che a braccetto richiedono grandi sforzi fisici e mentale ma che, se affrontati con la giusta metodologia, raggiungono picchi importanti e soddisfacenti. Prima dei saluti finali non è mancato l’intervento del professor Francesco Desiderio e il baby sindaco Mario Di Francesco. Studenti e le loro insegnanti hanno ascoltato le quattro testimonianze con grande attenzione, tra Olimpiadi e Paraolimpiadi le differenze possono sembrare enormi ma così non è. Al centro c’è sempre lo sport, da affrontare con passione, costanza e impegno per provare a superare tutti i limiti, anche quelli più impensabili.