Ancora violenza fisica e verbale contro il personale sanitario. Questa volta è successo al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” di Lanciano. È successo ieri mattina, 27 aprile, intorno alle 5, quando due operatori, durante il turno di notte in pronto soccorso, sono stati vittime di una brutale aggressione fisica e verbale. A denunciarlo è il sindacato Fsi-Usae che punta il dito su chi dovrebbe assicurare la sicurezza ai lavoratori: «È inconcepibile come un lavoratore/lavoratrice debba subire atti di violenza sul posto di lavoro. La responsabilità sulla sicurezza e prevenzione di ogni singolo lavoratore è in capo al datore di lavoro. Numerose sono state le nostre denunce e segnalazioni ai vertici aIla Asl o2 che, a quanto pare, restano inevase se episodi del genere perdurano».

L’organizzazione sindacale, il 2 dicembre scorso, è stata audita dalla commissione Sanità della Regione proprio sul tema delle aggressioni fisiche a danno degli operatori sanitari. Il presidente della commissione, Paolo Gatti, ha raccolto l’istanza demandando agli altri due membri dell’ufficio di presidenza, al vicepresidente Vincenzo Menna e alla segretaria della commissione Marilena Rossi, con l’ausilio degli uffici, a predisporre una nota per il dipartimento Sanità.
«Già il 6 novembre scorso, il Senato ha dato il via libera al decreto legge contro le aggressioni prevedendo l’arresto in flagranza e il reato di danneggiamento – scrive il sindacato – Con questa nota si chiede un incontro urgente con il direttore generale Asl e il responsabile del servizio di Prevenzione e Protezione, informando altresì il prefetto affinché si possa garantire al dipendente che nel pieno delle sue funzioni possa svolgere la propria attività lavorativa tutelato da eventi avversi e violenti».