Per le matricole universitarie era il primo scoglio da affrontare: l’esame di diritto romano. Davanti a lui, però, l’ansia del primo orale di giurisprudenza si stemperava. La sua umanità era direttamente proporzionale alla conoscenza. Ci ha lasciato a 84 anni il professor Onorato Bucci, lo ricordano centinaia di ex studenti del Vastese che hanno frequentato l’ateneo di Campobasso.

Era ordinario di Istituzioni di diritto romano e di Diritto dell’antico oriente mediterraneo alla Pontificia università lateranense e all’Università del Molise, ma anche membro del Dicastero per i testi legislativi del Vaticano, istituito da Papa Francesco. La sua carriera universitaria si è dipanata tra Siena, Roma – dove viveva con la famiglia – e il suo Molise, dove era nato e conservava la casa paterna a Sant’Agapito, in provincia di Isernia. Lì tornava al termine delle lunghe giornate all’Unimol.
Aveva una memoria formidabile. Tra le lezioni in aula magna e le aule d’esame, passavano ogni anno centinaia di ragazzi alle prese coi primi rudimenti del diritto, eppure Bucci di tanti studenti ricordava i nomi anche a distanza di anni. Quando lo incontravi nei corridoi della facoltà, non mancava di regalarti una frase arguta. E non erano pochi gli studenti andavano a salutarlo nel suo ufficio al Dipartimento di scienze giuridico-sociali e dell’amministrazione. E i tesisti in fila, che seguiva personalmente, passo passo. Nel giorno della discussione della tesi, all’atto della proclamazione, li chiamava semplicemente per nome.
Ci ha lasciato in una data storica: il 25 aprile. Forse non è un caso, perché ai giovani sapeva spiegare la storia e il diritto antico come se fosse uno di famiglia.