Tanti fiori ma soprattutto la maglia Pro Vasto che per una vita gli hanno riempito il cuore diviso a metà tra il bianco e rosso. Quel cuore che giovedì poco dopo la mezzanotte ha smesso di battere, all’improvviso e in modo fulmineo, senza dare a Franco Nardecchia la possibilità di una seconda chance. Nessun sentore, nel pomeriggio del giorno prima una piacevole passeggiata a Vasto Marina con la figlia Francesca che lo ha sempre accompagnato, fino ad oggi quando la Vasto sportiva gli ha tributato l’ultimo saluto.
Lo storico segretario biancorosso si è spento all’età di 78 anni tra l’incredulità di tutti, fino a qualche giorno prima era presente a bordo campo dell’ “Ezio Pepe” per assistere agli allenamenti di quella Pro Vasto con cui si era legato dal 1968, quando l’avvocato De Mutiis per la prima volta lo volle nei quadri dirigenziali. Qualche stagione di pausa, in mezzo le esperienze con il Foggia di Zeman, il Pergocrema di Tacchinardi, San Severo, Pescina Valle Del Giovenco, Matera e in ultimo Termoli. Poi il richiamo del suo storico ufficio all’Aragona è stato forte decidendo di riabbracciare i colori biancorossi. Con silenzio, garbo e professionalità, segni distintivi di una carriera ultracinquantennale tra scrivania e panchina. Mai una parola fuori posto, tanti consigli e al momento giusto sapeva anche quando dispensare aneddoti simpatici incontrati nel suo lungo percorso.

Basta leggere le centinaia e centinaia di commenti apparsi sui social apparsi da giovedì mattina quando si è iniziata a spargere la notizia della sua improvvisa scomparsa. Incredulità e commozione ma tra presidenti, dirigenti, calciatori, tifosi e amici tutti hanno voluto lasciare ricordi amorevoli rivolti al segretario storico del calcio vastese, abruzzese e non solo. Tanto si è sforzato per lo sport vastese pensando anche agli anni storici della pallavolo con la Biomedis. Ha servito al meglio la Pro Vasto fino alla fine, in panchina l’ultima volta al “Rubens Fadini” di Giulianova domenica 6 aprile prima della lunga sosta. Nessuno si sarebbe immaginato che quella del 30 marzo contro la Virtus Cupello sarebbe stata la sua ultima in panchina all’Aragona, la sua seconda casa, in quell’ufficio dove per anni ha custodito foto, gagliardetti e ricordi indelebili.

Nelle ultime ventiquattro ore nella sua abitazione in via Alessandrini c’è stato un via vai di persone che gli hanno voluto rendere omaggio, tantissimi anche quelli che questa mattina lo hanno voluto omaggiare con un ultimo saluto. Da casa fino alla sua seconda casa, il manto erboso dell’Aragona dove c’è stato il suo ultimo passaggio prima di dirigersi verso la Chiesa di San Giovanni Bosco. Presente l’attuale Pro Vasto tra prima squadra, alcuni elementi della juniores e anche le giovanissime del calcio femminile insieme alla dirigenza capeggiata dal presidente Tieri. Con loro l’attuale assessore allo Sport Carlo Della Penna, gli ex sindaci Prospero e Tagliente. Presenti tanti ex allenatori (Donato Anzivino e Gianluca Colavitto) e giocatori come i De Filippis, Giorgio Ventrella Nicola Fiore, insieme a chi è ancora protagonista in campo come Nicola Della Penna (con Nardecchia ha festeggiato due promozioni, tra 2009 e 2016), Lorenzo Cattafesta e Antonio Polisena

Essendo Venerdì Santo e unico giorno dell’anno aliturgico, non si è celebrata la messa canonica ma una benedizione da parte di don Alvaro Forcellini. L’uscita della salma dalla Chiesa tra applausi scroscianti e volti commossi prima di dirigersi allo Stadio Aragona dove al segretario è stato tributato l’ultimo doveroso saluto.
Franco Nardecchia ha incarnato visceralmente l’amore per i colori biancorossi servendoli fino alla fine dei suoi giorni. Vasto questa mattina l’ha omaggiato al meglio, resterà per sempre e per tutti il “segretario biancorosso” e non verrà mai dimenticato.