“Dalla fabbrica del futuro alla fine di un sogno”, Presadiretta nella mancata gigafactory di Termoli

L’ultima puntata di Presadiretta andata in onda ieri sera ha riacceso i riflettori su quello che sembra un sogno ormai svanito, ovvero la gigafactory di Termoli. All’interno della serie di servizi dedicati alla trasformazione dell’industria in Europa, il sito molisano è stato al centro del reportage Termoli e Stellantis, dalla fabbrica del futuro alla fine di un sogno.

Come si ricorderà, un paio di anni fa l’allora ad di Stellantis, Carlos Tavares, annunciò tre gigafactory in Europa di cui una a Termoli. La fabbrica per le batterie delle auto elettriche molisana sarebbe stata costruita grazie a un investimento di 2 miliardi di cui 450 milioni di euro dal Governo.

La trasformazione avrebbe garantito la vita di quella che negli anni Ottanta fu definita la fabbrica del futuro grazie alle linee produttive innovative che qui producevano fino a 3mila motori Fiat Fire 1000 al giorno. Dal 2019 a oggi, lo stabilimento ha perso 600 posti di lavoro incrementando notevolmente la cassa integrazione.
Le aspettative erano alte: il progetto Acc (joint venture tra Stellantis, Mercedes e Saft) prevedeva tre capannoni da 600 dipendenti l’uno impiegati nella produzione di batterie per 1 milione di auto elettriche l’anno. Inoltre, si prevedeva la riattivazione di una ferrovia dismessa che avrebbe rappresentato un servizio aggiuntivo anche per le altre fabbriche.

L’anno scorso la brusca frenata con Stellantis che ha investito 4 miliardi in Spagna per uno stabilimento simile e con il Governo che ha revocato la disponibilità per quei 450 milioni di euro. L’ultimo capitolo di questa storia è stato scritto da John Elkann che in Parlamento ha lasciato chiaramente intendere che gli alti costi energetici sono un ostacolo insormontabile.

Per vedere il servizio:
Presadiretta

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