«L’ambulanza è stata chiamata dai miei familiari alle 17 circa. Alle 17,30 ho richiamato io il 118 e mi hanno detto che l’ambulanza stava partendo. Dopo un’ulteriore mezz’ora, mi hanno detto che l’ambulanza stava partendo da Carunchio perché a Vasto non erano disponibili ambulanze. Data la situazione, ho dovuto caricare mamma, 93 anni, sulla mia macchina e sono andato al pronto soccorso. Mamma presentava tremori simili a convulsioni; non sappiamo perché è caduta, avrebbe potuto avere problemi neurologici». Il professor Beniamino Di Rico, racconta l’apprensione vissuta per le condizioni della madre, caduta in casa a San Salvo mercoledì pomeriggio. «È incredibile che in una regione in cui si aumentano le tasse e si paga l’Irpef tra le più alte d’Italia non ci siano sufficienti mezzi di soccorso».

Di Rico racconta la lunga attesa dovuta alla presenza di molti pazienti in spazi inadeguati del vecchio ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto e riferisce che, uscendo dal presidio sanitario al termine degli accertamenti, «la porta scorrevole, forse a causa di un malfunzionamento della cellula, si è chiusa contro le gambe di mia madre, tra le urla dei presenti che hanno anche cercato di bloccarla».
«Le uniche note positive sono la competenza e la cordialità del medico che l’ha curata e che ringrazio. I fatti sono stati da me segnalati al direttore sanitario e, nei prossimi giorni, verranno segnalati anche ai responsabili del 118 della nostra Asl. Lo stesso ha attribuito tali disfunzioni alla carenza di spazi, segnalandoci che è in costruzione un nuovo ospedale. Segnalo, sommessamente, che, nonostante le molteplici prime pietre e tagli di nastri del nuovo ospedale, questo vedrà la luce tra trent’anni», afferma il professor Di Rico, che chiede «un incontro pubblico al presidente e all’assessore alla Sanità della Regione Abruzzo».
Contattata da Chiaro Quotidiano, la Asl Lanciano-Vasto-Chieti ha replicato affermando che l’ambulanza ha impiegato 40 minuti ad arrivare da Carunchio.