Nei luoghi della movida scatta il divieto per persone moleste, aggressive o condannate per spaccio, furti o atti violenti. A loro le forze dell’ordine vieteranno di frequentare le zone del divertimento notturno. La Prefettura di Chieti rende operative le direttive del Viminale.
Il prefetto, Gaetano Cupello, ha riunito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, cui hanno partecipato il questore, Aurelio Montaruli, i comandanti provinciali di carabinieri e finanza, colonnelli Cosimo Damiano Di Caro e Michele Iadarola, i sindaci di Chieti, Diego Ferrara, Lanciano, Filippo Paolini, San Salvo, Emanuela De Nicolis, San Giovanni Teatino, Giorgio Di Clemente, e gli assessori di Vasto e Francavilla al Mare. Per Vasto ha partecipato l’assessore al Patrimonio comunale, Gabriele Barisano.
«Il Comitato», si legge in un comunicato della Prefettura, «ha condiviso l’adozione di un provvedimento prefettizio ai sensi dell’art. 2 del T.U.L.P.S. (testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, n.d.r.), che, in relazione alle direttive del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in materia di prevenzione e sicurezza urbana, tenga conto dell’esigenza di tutela rafforzata dell’ordine e della sicurezza pubblica in alcune aree dei predetti Comuni».
Il giro di vite entrerà in vigore il 18 maggio. Scatterà «il divieto di stazionamento in queste aree ai soggetti che assumano atteggiamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti, ostacolando la libera e piena fruibilità di tali zone e che siano stati denunciati all’autorità giudiziaria, ovvero condannati, per alcuni reati in materia di stupefacenti, contro la persona, contro il patrimonio, ovvero in materia di armi. Il ricorso, da parte le forze dell’ordine e le polizie municipali, all’immediato allontanamento dalle zone individuate dal provvedimento dei soggetti nei cui confronti risultino i citati precedenti penali o di polizia e la cui condotta si caratterizzi per atteggiamenti antisociali, costituisce un ulteriore strumento di prevenzione per garantire la piena e sicura fruibilità delle aree stesse da parte dei cittadini».
