Il 26 febbraio, nell’auditorium del Liceo artistico si è tenuto un incontro, moderato dalla prof.ssa Santa Forgione, tra tutti i protagonisti coinvolti nel progetto: alunni, docenti, responsabili dell’area educativa Fgp, Giuseppina Rossi, la docente e scrittrice Valentina Franzese e tre ragazzi della casa lavoro.

Gli alunni e le alunne del triennio hanno presentato un power point sul lavoro di studio e riflessione scaturito dalla lettura dei testi di Woolf-Murgia, analizzando il significato e le analogie. Inoltre, sono stati presentati i bozzetti che verranno poi trasformati in murales per abbellire l’ambiente in cui sono costretti a vivere i detenuti. Le classi 4° A e 5° A hanno realizzato due immagini che rappresentano a loro volta due frasi celebri estrapolate dai libri Stai zitta dell’attivista e femminista Michela Murgia e La Signora Dalloway, testo di Virginia Woolf, modernista e femminista britannica. Gli alunni hanno spiegato il significato delle future opere d’arte: nel primo bozzetto, la figura stilizzata di una donna è circondata da papaveri rossi, simboli di sacrificio e sensibilità. Nel secondo bozzetto è presente un’ulteriore donna la quale indossa una corona colma di gioielli, un’idea che rinvia simbolicamente a una frase scelta dai ragazzi del carcere.

Rossi nel suo intervento ha citato «l’importanza di evidenziare nel concetto di pena l’aspetto educativo, la possibilità di ricominciare, rimediando ai propri errori». Il messaggio, condiviso dai diversi partecipanti, è che la cultura è ciò che permette alle persone, donne e uomini, di essere liberi.
I ragazzi della casa lavoro hanno espresso il loro punto di vista sul progetto, di come sia stato per loro un obiettivo personale, un’opportunità per creare un “ponte” tra loro e noi studenti, e anche con la comunità.
«Il progetto Immaginati libera – ha dichiarato la dirigente scolastica Anna Orsatti – è ideato dalla professoressa Forgione e unisce letteratura, arte, educazione civica e coinvolge gli studenti in un percorso di formazione ampio e articolato. L’incontro con i detenuti della casa lavoro rappresenta una delle tappe più significative poiché si basa sulla lettura condivisa del testo Stai zitta di Michela Murgia. Una lettura che ha dato origine a riflessioni su valori imprescindibili, a partire dal rispetto della persona. Dal confronto a più voci tra gli studenti e i detenuti è emerso che l’essere umano può cadere in errore, ma anche riabilitarsi e ricominciare un percorso di vita. In questo percorso l’istruzione è il cardine su cui si può fondare una vita autentica e libera».

«Questo appuntamento è un ulteriore tassello che aggiungiamo al percorso sulla promozione della cultura della legalità tra le nuove generazioni avviato da qualche anno con il “Pantini-Pudente” – ha detto l’assessora all’Istruzione Paola Cianci – Attraverso l’arte stiamo lanciando dei messaggi importanti nella nostra città, rafforzati dalla collaborazione della scuola con la casa lavoro in modo che la nostra comunità e soprattutto i giovani entrino in contatto con il mondo impegnato nel reinserimento sociale dei detenuti, per comprendere il grande lavoro svolto dagli operatori nello stimolare forza di volontà e consapevolezza necessarie a comprendere gli errori commessi e ad apprezzare la vita e la sua libertà. Una bellissima esperienza per tutte e tutti noi».