Oltre 150 militari tra carabinieri e finanzieri dei rispettivi comandi provinciali con l’ausilio di unità cinofile antidroga e antiespolosivo e di un elicottero per sgominare un’organizzazione criminale composta prevalentemente da albanesi insediatisi da anni a San Salvo dedita al traffico di ingenti quantità di sostanze stupefacenti e a attività estorsive. È l’operazione che fa seguito a quella denominata Evelin del 2018 e che ieri, all’alba, ha portato all’esecuzione di venti ordinanze di custodia cautelare (18 in carcere, 2 ai domiciliari) tra Vasto e San Salvo emesse dal gip del tribunale dell’Aquila Marco Billi su richiesta dei procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia, Michele Renzo e Stefano Gallo.
LE INDAGINI – La città ancora una volta si è svegliata con l’elicottero che dall’alto supportava le numerose unità a terra. Le operazioni si sono concentrate nel bar Blu Marine III di via Grasceta ritenuto «la principale base operativa e cabina di regia del sodalizio criminale» ai vertici dei quali ci sono l’albanese Dritan Mici e il sansalvese Rodolphe Pinto. Pesantissime le accuse che, per alcuni degli arrestati, si arricchiscono dell’aggravante del metodo mafioso. L’organizzazione, secondo gli inquirenti, sarebbe stata inizialmente contrapposta all’altra banda sgominata dalla precedente operazione su citata e poi ne avrebbe preso il posto. L’attività d’indagine, spiegano i due comandanti provinciali Pietro D’Imperio (carabinieri) e Giuseppe Pastorelli (guardia di finanza), «ha consentito di individuare e contrastare l’associazione criminale che aveva monopolizzato in forma esclusiva e sistematica il traffico e lo spaccio di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina ed eroina, anche attraverso la disponibilità e l’utilizzo delle armi». I canali di approvvigionamento della droga (che poi veniva redistribuita sul territorio) portavano soprattutto in Calabria grazie alla presenza in Abruzzo di elementi vicini alle organizzazioni ‘ndranghetiste della zona di Vibo Valentia, ma si estendevano anche in Emilia Romagna e Puglia.
Diversi, inoltre, i casi di estorsione documentati ai danni di locali notturni della costa – ad esempio un noto night di Casalbordino – per costringere i titolari ad avvalersi di servizi di security vicini all’organizzazione; tra i metodi di convincimento non erano disdegnati attentati incendiari, violenze e intimidazioni con le armi.
Tra le persone minacciate anche un’agente della polizia di Stato colpevole di una diffida nei confronti di un locale di scommesse a Vasto riconducibile all’organizzazione: le è stato fatto ritrovare il coniglio di famiglia squartato davanti alla porta di casa.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca: «Il risveglio nel cuore della notte del rumore dell’elicottero della Guardia di Finanza dimostra come l’impegno delle forze dell’ordine è continuo nel presidiare il territorio. Un grazie, profondo e sincero, a tutte le forze dell’ordine».
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