Offese e frasi ritenute diffamatorie nei confronti del Comune, per questo la giunta di San Salvo ha autorizzato la sindaca Emanuela De Nicolis «a presentare atto di denuncia/querela presso le competenti autorità giudiziarie nei confronti di chiunque venisse ravvisato responsabile dei reati di cui all’art.595 comma 3 c.p. (diffamazione aggravata, nda) e/o per tutte le altre fattispecie di reato ravvisabili nei fatti rappresentati».

La vicenda è quella che riguarda il canile comunale di San Salvo, chiuso che la Asl Lanciano Vasto Chieti ha riscontrato importanti carenze. A causa dei lavori di adeguamento di cui la struttura ha bisogno, il Comune ha deciso di trasferire i circa cinquanta cani presenti nel canile di Lecce dei Marsi, individuato dopo un bando, per una spesa complessiva di 116mila euro.
Tale decisione ha sollevato le forti proteste delle associazioni animaliste del territorio alcune delle quali hanno pubblicato numerosi post su Facebook contro il trasferimento che hanno ottenuto una grande visibilità, generando ulteriori condivisioni e commenti.
Come si legge nella delibera, «Le frasi offensive dirette all’amministrazione, (definita letteralmente: incivile, incapace ed insensibile alle reali tematiche sociali del Paese) non lasciano dubbi interpretativi (come da documentazione agli atti); viene, inoltre, falsamente citato un presunto sperpero di denaro pubblico, citando uno specifico caso, attività di un privato, su suolo demaniale, che non ha comportato alcuna spesa per il Comune di San Salvo».

Uno dei post in questione – all’interno del quale si ritrovano le frasi citate nella delibera – associava il campo di sterminio di Auschwitz alla vicenda del canile di San Salvo (citando il caso di un cane morto all’interno della struttura). Il riferimento al «presunto sperpero di denaro» è all’accusa contenuta nel post, e rivolta al Comune, di aver speso soldi pubblici per installare la ruota panoramica alla marina (la cui foto è affiancata a un cane): accusa non rispondente a realtà, dal momento che l’iniziativa è di un privato e l’ente si è occupato solo del bando pubblico per individuare l’operatore economico.
La necessità, quindi, di «difendere gli interessi e l’immagine del Comune» si ravvisa perché «il post ha certamente raggiunto un numero considerevole di persone, tenuto conto del numero delle condivisioni e del numero di commenti effettuati» e perché «tali dichiarazioni possono arrecare un grave pregiudizio agli interessi e all’onorabilità del Comune e della sua amministrazione, generando disinformazione tra i cittadini e danneggiando la credibilità dell’ente nelle sue attività istituzionali».
non è con una denuncia che si risolve un problema di inadeguata comunicazione a mio avviso.
E la scelta di “non gestire” il problema “di conformità” per un canile, è stata , probabilmente, valutata in modo pessimo (il famoso foglio excel che muove le sorti del mondo….)
E’ del tutto normale che chi tiene al mondo animale sia rimasto decisamente sconvolto per la decisione.
Certo non è normale esprimerlo con offese … ma non è questa la strada per un equilibrio sostenibile.
Nonostante non sia di destra, ho apprezzato molto il lavoro dell’amministrazione attuale di San Salvo … ciononostante, sono uno di quelli a cui questa “scelta sul canile” non è andata per niente giù. E questa presa di posizione imponendo l’inappellabilità della cavolata fatta … è benzina sul fuoco.
non ci siamo.