Vicino a un tavolo è poggiato un cannone con le ruote e l’affusto in legno e metallo. Resiste al trascorrere dei secoli. Stanze di Palazzo d’Avalos chiuse da decenni torneranno ai fasti di un tempo. Dopo la facciata, restaurata lo scorso anno con fondi Pnrr [LEGGI], il secondo step dei lavori servirà a restituire all’antico splendore camere lungamente abbandonate della cinquecentesca residenza marchesale. La progettazione della Soprintendenza ambiente, belle arti e paesaggio è cominciata nei giorni scorsi coi rilievi eseguiti dalla Tecnoart di Ascoli Piceno con il metodo Scan to bim: una scannerizzazione laser che consente la creazione di una rappresentazione realistica in 3D contenente tutte le informazioni sulle condizioni dell’edificio da restaurare.

«Inoltre – spiega la Soprintendenza – sono state riscoperte nuove stanze, da anni non disponibili alla fruizione e che saranno oggetto dei prossimi restauri. Nei prossimi giorni i primi risultati, che ci consentiranno di comprendere meglio la struttura e le sue stratificazioni e di chiudere il primo livello di progettazione».
«Sono felice – dice a Chiaro Quotidiano Nicola Della Gatta, assessore alla Cultura – di come si stia lavorando concretamente ad attuare l’accordo di programma stipulato nel 2023 tra Comune e Soprintendenza, votato all’unanimità del Consiglio comunale».