L’idea di Marchese: «No alla vendita della Particella 18. Qui un grande centro turistico-ambientale»

Non palazzi, ma un forte attrattore turistico-ambientale in grado di richiamare visitatori anche da altre regioni. È la proposta dell’ex sindaco Gabriele Marchese dopo la notizia della variante al Prg che permetterebbe di edificare sulla famosa Particella 18 di San Salvo Marina palazzi fino a 65 metri d’altezza. Il provvedimento della giunta è un nuovo tentativo per rendere più appetibile quei 19mila metri quadri di terreno finora rimasti invenduti nonostante una posizione invidiabile.

La Particella 18

Le amministrazioni che si sono succedute hanno cercato più volte di ricavare dalla vendita le risorse per sistemare il lungomare, ma senza successo. Anche Marchese ci ha provato durante i suoi due mandati, oggi sostiene che sia arrivato il momento di investire in altro modo: «Vorrei rivolgere un invito al sindaco, alla giunta e all’intera amministrazione comunale a ritirare la vendita di questa particella per una serie di ragioni. La prima è che è stata messa all’asta e non è mai stata venduta, la mia amministrazione ci ha provato due volte: la prima andò deserta, nel secondo tentativo l’interesse non si è concretizzato». Senza successo, poi, anche i tentativi delle amministrazioni Magnacca e De Nicolis.

Quindi, per l’ex primo cittadino è arrivato il momento di tenere la particella ed evitarvi nuove costruzioni: «A San Salvo Marina le case sono già tante e sono vuote. Non abbiamo bisogno di ulteriori appartamenti. Quello è l’unico fascia in continuità dal mare ai terreni dopo la Statale 16. Mettendo insieme il tratturo, la particella 18 e la fascia demaniale si arriva a 5-6 ettari. Su tale spazio è possibile realizzare un centro di educazione ambientale dalla dimensione extraregionale. San Salvo Marina non ha bisogno di altre case ma di un forte attrattore turistico-ambientale».

Gabriele Marchese

L’idea di Marchese è «un villaggio-studi dove i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado possono passare periodi più o meno brevi, partecipare a dei campus per studiare gli ecosistemi dunali e retrodunali, marittimi, la flora, la fauna ecc. Un progetto del genere potrebbe avere un senso ed essere un’eccellenza anche extraregionale – dice l’ex sindaco citando come esempi di rilevanza il Delfinario e l’Italia in miniatura di Rimini – Inoltre, si integrerebbe benissimo con il biotopo costiero già esistente».

Il rudere del vecchio mulino all’interno della Particella 18

E gli alberghi? «Se poi c’è bisogno di un grande albergo, c’è la particella di Sciò (il riferimento è al terreno vuoto tra via Magellano e via Berlinguer dove, d’estate, su una piccola porzione, staziona il luna park, nda): quella ha la destinazione turistica, lo facessero lì. Tra l’altro, è controproducente destinare 9.403 metri quadri a costruzioni turistico-ricettive in un periodo in cui i grandi alberghi stanno chiudendo e vanno di moda i b&b o comunque piccole strutture». 

La visione di Marchese è ambiziosa e, secondo lui, deve ambire a diventare un punto di riferimento nazionale, per questo «dovrebbe essere sostenuto e finanziato dalla Regione. San Salvo ha un assessore regionale, si facesse carico nei confronti della giunta di sponsorizzare il progetto. È nell’interesse della Regione investire su un progetto del genere».

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *