Due auto bruciate a due dipendenti Pulchra, carabinieri: episodi non concatenati

Due auto a fuoco, un elemento comune: le utilizzavano due dipendenti della Pulchra srl. Nel primo caso, quello della scorsa settimana, un Fiat Doblò di proprietà della società che gestisce la raccolta differenziata a Vasto, ma parcheggiato sotto casa di un lavoratore. Nel secondo la vettura di un altro dipendente della stessa impresa di igiene urbana.

Due fatti inquietanti, un comun denominatore che, però, non sarebbe decisivo nel concatenare gli eventi: secondo i carabinieri della Compagnia di Vasto, diretti dal tenente colonnello Mario Giacona, non ci sono evidenze di collegamento tra il rogo appiccato il 29 gennaio in via Paolucci, traversa di viale Dalmazia, la strada principale di Vasto Marina, e l’incendio che, nella notte tra lunedì 3 e martedì 4 febbraio, ha distrutto una Opel Astra parcheggiata in via Roma, a una trentina di metri dall’arco di Porta Nuova.

Sulle possibili cause dei due incendi gli investigatori tengono le bocche cucite. La cronaca dell’ultimo ventennio è costellata, tra Vasto e San Salvo, di roghi dolosi con le motivazioni più disparate. Non sembrano esserci dubbi sulla natura volontaria di entrambi i gesti compiuti nell’ultima settimana. A Vasto Marina erano state le testimonianze dei residenti delle palazzine di via Paolucci a indicare la pista dolosa. Una settimana più tardi, i bagliori notturni hanno tolto il sonno agli abitanti della strada che delimita a nord la città antica e collega due punti nevralgici della circolazione locale: il viadotto Histonium e l’Istonia, la strada che connette la città alta a Vasto Marina. Chi ha agito non ha avuto timore di essere scoperto mentre appiccava il fuoco lungo una strada centrale, col rischio che qualche macchina potesse passare da un momento all’altro. Oltre a trovare i responsabili (o il responsabile), resta da chiarire il perché. E se l’elemento comune ai due incendi sia soltanto una coincidenza.

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