Per celebrare e condividere con la città la festa del fondatore dei Salesiani, San Giovanni Bosco, sabato 1° febbraio, la comunità salesiana ha organizzato l’incontro Insieme in Casa Don Bosco. L’evento ha concluso i festeggiamenti dedicati al Santo dei giovani, iniziati domenica 26 gennaio con la solenne celebrazione eucaristica a cui hanno partecipato centinaia di giovani e famiglie seguita da una mattinata di giochi ed il pranzo comunitario.
L’altro importante appuntamento è stato quello di venerdì 31 gennaio, festa liturgica di San Giovanni Bosco. La messa delle ore 19 è stata presieduta dall’Arcivescovo della Diocesi di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte, alla presenza di numerose autorità tra cui il sindaco e presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna, gli assessori Della Gatta e Anna Bosco e il consigliere provinciale Alessandro La Verghetta. «Che bello gioire attorno alla figura di San Giovanni Bosco, il nostro Santo dell’allegria! – ha detto il vescovo aprendo la celebrazione davanti ai numerosi giovani presenti in Chiesa – Lasciatevi trasportare dall’amore coinvolgente del Signore che si è manifestato e ancora oggi si manifesta grazie allo spirito di don Bosco e dei Salesiani che lo rappresentano vivente in tutto il mondo e nella nostra città».
La mattinata del 1° febbraio, è stato aperta dal direttore don Alvaro Forcellini che, con parole cariche di significato ha sottolineato il valore della comunità e dell’impegno salesiano per i giovani: «Quando si entra in una casa salesiana, fin da subito si comprende che il lavoro svolto è interamente dedicato ai giovani. Il nostro obiettivo oggi è parlare di ciò che possiamo fare per loro e per il nostro territorio». La moderatrice, Emanuela Pedone, ha poi preso la parola con un’introduzione sentita e appassionata: «Per me è come raccontarvi della mia seconda casa».
Emozione palpabile anche nelle parole del sindaco Menna che ha espresso la sua gioia per la riapertura del Centro di Formazione Professionale avvenuta nel 2024: «Una scuola che riapre nella logica di Don Bosco, basata sulla prevenzione e sull’inclusione dei giovani più fragili». Il consigliere regionale Francesco Prospero ha aggiunto: «L’educazione è cosa di cuore, e solo Dio ne ha la chiave, diceva San Giovanni Bosco. Crediamo nell’importanza di questo istituto e lavoreremo per potenziarlo».
Presenti all’evento anche Alessandro D’Elisa, assessore del Comune di Vasto, Sabrina Bocchino e Pietro Smargiassi, che hanno collaborato attivamente in occasione della riapertura del Centro di Formazione Professionale avvenuta nel 2024.
Un momento cruciale è stato l’intervento di Gioacchino Passafari, salesiano direttore del CFP, che ha ripercorso il lungo iter della riapertura, evidenziando gli ostacoli superati e le prospettive future. «Abbiamo riaperto il 30 gennaio, dopo più di un decennio. La città attendeva con ansia questo momento, e abbiamo già attivato corsi in logistica, meccanica ed elettricista. Tuttavia, la formazione professionale deve diventare una prima scelta per i ragazzi, non un ripiego. Fondamentale deve essere l’impegno da parte delle Istituzioni affinchè ci siano dei fondi strutturali per la formazione professionale in Abruzzo».
Don Massimiliano Dragani ha parlato con passione del ruolo dell’Oratorio come luogo di crescita e servizio: «Abbiamo centinaia di volontari, giovani e adulti, che donano il loro tempo gratuitamente. Il servizio non è un valore fine a se stesso, ma un percorso di vita». Ha poi evidenziato la necessità di una maggiore educazione culturale al volontariato: «Oggi più che mai dobbiamo rieducare le nuove generazioni al servizio. Importante anche lavorare in sinergia con tutte le istituzioni per l’apertura di un centro di ascolto per i giovani che sempre più sono soli». L’assessora Anna Bosco ha accolto con favore la proposta di uno sportello di ascolto per i giovani, sottolineando la disponibilità dei servizi sociali a collaborare: «Ci sono le risorse, possiamo lavorare insieme».
L’evento si è concluso con un tavolo di confronto tra i presenti, volto a discutere nuove iniziative per rafforzare il ruolo della comunità salesiana nel territorio. «Insieme in Casa Don Bosco, non è stato solo un momento di celebrazione, ma un’occasione per guardare avanti con speranza e determinazione, confermando che l’eredità di don Bosco continua a vivere e a crescere per il bene dei giovani e della città e di tutto il territorio. Nei prossimi mesi verrà presentato inoltre alla città il Progetto Educativo Pastorale Salesiano, in fase di studio e condivisione, per porre obiettivi concreti e a medio-lungo termine, sull’educazione e la formazione dei giovani e non di Vasto».