“Voglio solo tornare a studiare”, il 7 maggio a Vasto la presentazione del libro su Patrick Zaki

L’arresto, la prigionia, gli appelli per la liberazione, il legame di Patrick Zaki con l’Italia. Sono alcuni dei temi affrontati in “Voglio solo tornare a studiare”, libro di Marco Vassalotti edito da People che racconta i mesi di silenzio e di incertezze sul futuro del giovane studente egiziano, detenuto senza validi motivi per quasi 2 anni. Sabato 7 maggio alle 18 a Vasto, sarà il Centro Berlinguer di Via Anelli 22, ad ospitare la presentazione del libro che ripercorre, in una sorta di “diario”, le tappe principali della vicenda. L’iniziativa è promossa da Amnesty International, gruppo in formazione Vasto, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Giovanili e la Consulta Giovanile

All’incontro pubblico saranno presenti l’autore del libro, Marco Vassalotti e il referente di Vasto, Luca Del Piano. A moderare la presentazione sarà Serena Smerilli, giornalista di Chiaro Quotidiano. 

«Il gruppo di Vasto è nato qualche mese fa dall’esperienza di partecipazione a diverse iniziative promosse da Amnesty – dichiarano Alessandra Desiderio, responsabile della Circoscrizione Abruzzo-Molise e Luca Del Piano del gruppo in formazone di Vasto – tra cui quelle riguardanti la vicenda di Patrick Zaki. L’obiettivo è quello di creare un presidio che trasmetta i valori dell’associazione con la speranza che essi vengano raccolti e veicolati soprattutto alle nuove generazioni. Per questo abbiamo instaurato un filo diretto con la Consulta Giovanile, ed è nostra intenzione avviare delle campagne di sensibilizzazione sul tema dei diritti umani anche nelle scuole».   

«Ringraziamo Amnesty per aver organizzato questo evento. Abbiamo conferito quasi un anno fa – commentano il sindaco, Francesco Menna e l’assessora alle Politiche Giovanili, Paola Cianci – la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki aderendo ad una rete di solidarietà nazionale per mantenere alta l’attenzione sull’evoluzione dei fatti che hanno riguardato lo studente dell’Università di Bologna. Ci auguriamo che per lui l’incubo finisca presto con l’assoluzione definitiva».  

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