Vasto d’autore festival-extra, con Mencarelli «i disgraziati diventano maestri»

«Io non invento nulla», precisa Daniele Mencarelli sul palco del Teatro Rossetti, davanti al pubblico dell’anteprima invernale del Vasto d’autore festival. Brucia l’origine, Sempre tornare, Tutto chiede salvezza (trasposto nel 2022 in una serie tv di Netflix), La casa degli sguardi, Fame d’aria: tutti romanzi legati alle sue esperienze personali. Da quando, per un anno e mezzo, ha lavorato Bambin Gesù di Roma: «Un operaio che lavora in ospedale vede tutto. E tutto gli rimane dentro». La sofferenza che ha incontrato nell’ospedale pediatrico è compressa in «immagini che sono dentro di me».

(foto di Costanzo D’Angelo)

Ai giovani ha parlato ieri mattina, incontrando gli studenti nell’aula magna del polo liceale Pantini-Pudente. Ma dei giovani parla anche nell’appuntamento pomeridiano, raccontando suoi «tre romanzi che costruiscono l’interiorità dei ragazzi». Come aveva fatto nell’incontro a scuola, sottolinea che «all’estero i trentenni dirigono le aziende. Noi siamo l’unico Paese che vede i giovani come un problema e non una risorsa». Sofferenza, fragilità, cambiamento: i suoi libri racchiudono un «intrecciarsi i temi dell’esistenza ai grandi temi che nella politica e nella società vengono considerati secondari», spiega rispondendo alle domande della moderatrice dell’evento, Carola Carulli del Tg2. Tra le dediche finali di Brucia l’origine, ce n’è una «ai disgraziati che diventano maestri».

Diretta video a cura di Nicola Cinquina

Galleria fotografica a cura di Costanzo D’Angelo

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