Pilkington: riduzione dei turni, esuberi e incognite da marzo. Rsu: «Servono investimenti»

Circa 1.500 lavoratori della Pilkington saranno interessati a febbraio dalle fermate che riguarderanno quasi tutte le linee produttive dello stabilimento centrale. Con le lievi differenze a seconda del reparto, lo stop alla produzione riguarderà le due settimane centrali di febbraio, ma per alcune unità si arriverà anche a tre; le fermate produttive saranno invece inferiori per Primo e Bravo (che già si stoppa ogni venerdì della settimana).

Al di là dei numeri delle fermate, a preoccupare è l’incognita di cosa accadrà dal 3 marzo. Il giorno prima scadono gli ammortizzatori sociali che finora hanno tutelato i livelli occupazionali e la fabbrica del vetro non può più attingervi perché ne ha esaurito il ricorso nel quinquennio.

Ieri le rsu hanno incontrato la direzione aziendale per analizzare la situazione attuale del mercato auto e le ripercussioni sul sito sansalvese. È stata anche l’occasione per illustrare il budget per il prossimo anno finanziario (aprile ’25-marzo ’26), il business dei reparti auto ed edilizia nonché l’insaturazione degli impianti con relativi esuberi di personale (la cifra dovrebbe aggirarsi intorno alle 150 unità).

Situazione, prospettive e timori sono riportati in una nota delle rsu: «L’Azienda ha evidenziato che i volumi produttivi per l’anno corrente e per il prossimo anno sono influenzati negativamente dalla riduzione delle vendite auto a livello internazionale (oltre il 20% in meno), comportando forti perdite economiche e fermate ricorrenti e improvvise. Le cause principali sono legate alla scelta dell’Europa di accelerare la transizione energetica ed alla concorrenza di case auto emergenti, soprattutto cinesi. Il nostro settore produttivo è, pertanto, piombato nuovamente in una crisi profonda, le case automobilistiche annunciano da mesi fermate lunghe e improvvise delle proprie linee di produzione, congiuntamente all’adozione di altre misure drastiche che incideranno inevitabilmente sui volumi dei nostri siti produttivi. Tutto questo determina un grosso impatto per il prossimo Budget FY26 con riduzioni dei turni di lavoro, modifiche degli assetti organizzativi per i plant ed esubero di personale».

Nuova insegna Pilkington Nsg
Nuova insegna Pilkington Nsg

«Il corrente contratto di solidarietà che utilizziamo per gestire le fermate produttive scadrà il prossimo 2 marzo: abbiamo quindi la necessità di un’ulteriore concessione di ammortizzatori sociali per salvaguardare i posti di lavoro così che nessuno esca dal ciclo produttivo. Ma l’ammortizzatore sociale non è una soluzione di lungo periodo: per questo motivo chiediamo all’azienda di mettere in campo al più presto nuovi investimenti in impianti e produzioni volti a migliorare la saturazione delle linee produttive, a partire dal rifacimento dei float e tutto ciò che serve negli altri reparti per tutelare gli attuali livelli occupazionali ed assicurare un futuro stabile per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che stanno già perdendo troppo salario».

Nelle prossime settimane, scrivono le rsu, ci saranno gli incontri con gli enti preposti «per illustrare la situazione che stiamo vivendo ed i potenziali scenari futuri. I lavoratori saranno costantemente informati a valle degli ulteriori avanzamenti sugli scenari aziendali, compreso l’ammortizzatore sociale».

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