Se l’è cavata con un occhio nero e qualche livido, ma, senza l’intervento di un cittadino avrebbe potuto avere sorti peggiori il pestaggio in centro di ieri sera a San Salvo dov’erano in corso i festeggiamenti in onore di San Vitale. A raccontare quanto accaduto è il genitore del giovane (un 18enne) di cui manteniamo l’anonimato.
«Tutto è iniziato in piazza Aldo Moro, dove ci sono le giostre, verso le 23. Un gruppetto di quattro coetanei con un pretesto hanno iniziato a spingere mio figlio che, spaventato, è corso via venendo inseguito. Per lo spavento è finito in un vicolo cieco, in via Tobruk, qui è stato raggiunto e picchiato con calci e pugni, gli hanno tirato anche una bottiglia di vetro addosso. Non so cosa sarebbe potuto accadere se non fosse intervenuto un cittadino che stava rientrando a casa. L’uomo ha fatto allontanare quei ragazzi e ha riaccompagnato mio figlio a casa. Lo ringrazio tanto per quello che ha fatto».
«Mio figlio ha un occhio nero, niente di grave, ma quanto accaduto è indice di una tranquillità che non c’è. Non bisogna fare finta che tutto va bene, che San Salvo sia un Eden. Le forze dell’ordine fanno il loro lavoro, ma sono poche e dovrebbero essere presenti nei luoghi noti per fatti simili. Ci sono stati anche altri episodi che, semplicemente, non sono venuti alla luce. La mie parole non sono una critica all’attuale amministrazione e spero non vengano strumentalizzate politicamente, anche perché sono 20 anni che si registra un declino a livello sociale, gli ultimi episodi (la statua del Sacro Cuore di Gesù distrutta e l’auto incendiata) sono solo l’apice».