Il 3 novembre scorso, avrebbe compiuto 32 anni. Jessica Tinari se n’è andata quando ne aveva 24, in una data ormai scolpita nella memoria collettiva: il 18 gennaio 2017, sotto quella valanga che si staccò dal Monte Siella e riversò sull’hotel Rigopiano di Farindola una massa di neve, alberi e detriti pesante come 4mila camion a pieno carico. Dentro il resort c’erano 41 persone. Undici di loro furono salvate in dieci giorni di disperate ricerche sotto quella coltre di neve, fango e alberi pesante come 4mila tir a pieno carico che schiacciò l’albergo. Quella coltre ghiacciata uccise 29 persone, anche quelle giovanissime di Jessica e del suo ragazzo, Marco Tanda, 25 anni. Lei estetista, lui primo pilota della Ryanair.
Jessica e Marco stavano progettando una vita insieme. Marco era di base a Fiumicino, ma era in vista di trasferimento. Jessica, in quel periodo, stava costruendo il suo futuro lavorativo, mentre papà Mario e mamma Gina si accingevano a far ristrutturare casa per accoglierli. Una famiglia che si stava allargando. Sogni interrotti di due vite nel pieno della gioventù, che nessuno potrà restituire, tantomeno le alterne vicende giudiziarie che, dopo il verdetto della Cassazione, non sono terminate.