Una salvezza diretta, fondamentale, a nascondere un altro anno nefasto per il calcio cittadino a tinte biancorosse. Dalla retrocessione del 2023 all’Aragona di sorrisi se ne sono visti ben pochi, tante, troppe chiacchiere, soprattutto da parte di chi, arrivato in città come il salvatore della patria, pur rilevando due titoli in sette mesi dopo un anno ha fatto le valige tornandosene a casa avendo tutta la piazza contro.
C’è un dato che balza all’occhio e già basterebbe a raccontare una pessima gestione di un giocattolo che tra Vastese prima e Pro Vasto poi continua ad avere degli ingranaggi ancora da oliare affinché possa tornare a splendere definitivamente il sole sul cielo biancorosso. Dal 9 gennaio allo scorso 9 dicembre sulla panchina biancorossa (parliamo sempre di Vastese prima e Pro Vasto poi) si sono avvicendati ben 6 allenatori in appena 335. Una media di quasi un allenatore al mese, partendo da Del Grosso esonerato a gennaio dal duo Esposito-Palermo arrivati a Vasto a dicembre con grandi ambizioni ma andati via dopo un solo anno di gestione abbandonando un titolo (quello della Vastese Calcio 1902) e mettendo a rischio anche quello della Pro Vasto rilevato a giugno dall’ex Apd Casalbordino.
A gennaio salutato il tecnico giuliese la scelta è ricaduta su Alessandro Pellicori capace, con una squadra giovane e a secco di rimborsi spese, di cementificare il gruppo trascinandolo verso la salvezza diretta conquistando 23 punti in 15 partite. Inizialmente la nuova Pro Vasto aveva annunciato la sua conferma, poi saltata con l’arrivo all’Aragona del tecnico Benny Mangiapane. Avventura quella del tecnico siciliano durata meno di due mesi, forti incomprensioni con il ds Palermo avendo in mano un gruppo nuovo di zecca, come quello precedente chiamato a lavorare senza rimborsi spese, conquistando tre pareggi nelle prime cinque giornate senza vittorie. Divorzio a ottobre, mese nero per la Pro Vasto andata a un passo dal definitivo crollo con il rischio di non poter più proseguire il campionato visto lo stato di agitazione dei ragazzi in organico a caccia di certezze e rimborsi.
Alcuni giocatori andati via (vedi l’ex capitan Valerio e Cusanno) ma la presenza del collaboratore tecnico Giorgio Ventrella (vastese purosangue e storico capitano biancorosso da giocatore) è stata fondamentale, se non decisiva nelle tre settimane di caos societario. Ha guidato il gruppo durante gli allenamenti e in tre partite (e mezza…) raccogliendo due vittorie (contro Pontevomano e Celano) e aiutando molto nella prima settimana di lavoro il quinto allenatore stagionale, Daniele Avantaggiato, arrivato a fine ottobre e capace di iniziare la sua avventura in panchina con un pari prezioso a Mosciano. Per il trentacinquenne di Vasto l’avventura in biancorosso (affrontata dieci anni prima da giocatore) è durata un mese e mezzo, una sola vittoria in sette partite (5 punti) e il pari amaro contro lo Spoltore ultimo della classe costatogli il posto.
L’arrivo di Avantaggiato era coinciso con l’avvicendamento societario con l’addio all’ex patron Esposito e l’arrivo del nuovo presidente, il molisano Pasquale Tieri insieme a un nuovo organigramma al momento non ancora comunicato. In campo pochi risultati, una classifica deficitaria e la scelta, il 9 dicembre scorso, di cambiare ancora allenatore e non solo visto anche il saluto dell’ormai ex ds Palermo. Come già successo al momento del divorzio da Mangiapane si era ripensato al ritorno di Pellicori ma la scelta è ricaduta sull’ex San Salvo, Danilo Rufini. Il mister calabrese, ormai pugliese d’adozione, fresco di conquista della Promozione siciliana con il Vittoria, ha accettato la chiamata biancorossa con grande entusiasmo, certo di trascinare la Pro Vasto verso la salvezza per poi gettare le basi, da maggio per una stagione 2025/2026 da protagonisti.
Un buon impatto con il pari contro la Folgore Delfino Curi Pescara ma, domenica 22 l’amarissima sconfitta nella tana del Capistrello, ultimo (insieme allo Spoltore) ma riabilitato dai tre punti e tornato in corsa per la salvezza. Il tecnico calabrese sta cercando di riabilitare un gruppo che da agosto ha sempre avuto serie difficoltà, come confermato dall’attuale terzultimo posto in classifica, a meno sei dalla salvezza diretta. Nel girone d’andata conquistando 15 punti i biancorossi hanno viaggiato alla pessima media (da retrocessione) di 0.88 punti a partita. Nelle 17 finali del girone di ritorno per raggiungere la quota dei 42 punti (la speranza è che ne servano meno, anche 40) occorreranno almeno 25 punti, se non 27 per la salvezza diretta. A conti fatti servirà un ritmo playoff, una media da 1.52 a partita, praticamente bisognerà correre quasi il doppio rispetto a quanto fatto nella prima parte di stagione. Rufini sta lavorando su un gruppo che ha già abbracciato 5 nuovi elementi (Felice, Ladogana, Cannarozzi, Martignetti e Brassetti) ma tra fine anno e inizio nuovo la volontà è quella di pescare altri due elementi di esperienza (uno sicuramente per il centrocampo).
Il lavoro dell’allenatore ex San Salvo inizierà realmente da domenica 5 gennaio (trasferta difficile a Sulmona) visto che in questi giorni di pausa capitan Tafili e compagni stanno lavorando sul richiamo di preparazione. Fino a maggio quattro mesi e 17 tappe per un’altra salvezza da conquistare ma, guardando all’anno solare ormai ai titoli di coda, in 33 giornate ufficiali (16 della scorsa stagione più l’attuale andata) dei 38 punti conquistati 23 hanno portato la firma di Pellicori e 6 di Ventrella (in 3 giornate da traghettatore). Domenica 4 maggio all’Aragona andrà in scena l’ultima giornata della stagione regolare d’Eccellenza, l’obiettivo resta la salvezza diretta ma servirà davvero un cambio di passo per programma finalmente un futuro radioso (con i fatti) e cancellare definitivamente un altro anno con poche gioie per il calcio cittadino tinto di bianco e rosso.