«La riattivazione del semaforo tra via Pitagora e corso Mazzini, così come quelli di altri incroci sempre in zona corso Mazzini, ha trasformato la zona in un vero e proprio incubo per residenti ed esercenti. Code chilometriche, traffico bloccato, gas di scarico, inquinamento alle stelle e disagi insostenibili sono ormai la normalità». Dopo la seduta di ieri del Consiglio comunale di Vasto, i rappresentanti di Fratelli d’Italia parlano di «folle politica semaforica» dell’amministrazione di centrosinistra e annunciano che «riproporremo la questione in Consiglio comunale e nelle altre sedi opportune finché non cesseranno i disagi per i cittadini e i danni ambientali», scrivono in una nota i consiglieri Francesco Prospero, Vincenzo Suriani e Guido Giangiacomo.
«Ma anziché affrontare i problemi, l’amministrazione comunale si distingue con dichiarazioni surreali. Da una parte, il consigliere Di Stefano esulta, definendo i semafori “sinonimo di civiltà e sicurezza”. Probabilmente, per lui, un incrocio paralizzato, tubi di scarico surriscaldati, e attività commerciali in crisi rappresentano l’apice della “civiltà” e della “tutela ambientale”. Dall’altra, il consigliere Del Viscio ha la geniale intuizione di dare la colpa ai cittadini, “rei” di percorrere sempre le stesse strade: secondo lui, dovrebbero cambiare itinerario per evitare il traffico. Insomma, la colpa non è del semaforo o della gestione incompetente, ma di chi osa andare al lavoro o tornare a casa», affermano gli esponenti del partito di Giorgia Meloni. «Queste dichiarazioni sono lo specchio di un’amministrazione, cominciando dal sindaco e dall’evanescente assessore alla Viabilita, completamente scollegata dalla realtà e incapace di affrontare i problemi che essa stessa crea. Invece di ascoltare cittadini ed esercenti, si rifugia in slogan ridicoli e consigli assurdi, dimostrando un totale disinteresse per il benessere della città. La viabilità è una cosa seria e merita risposte altrettanto serie, non battute degne di un cabaret. Riproporremo la questione in consiglio comunale e nelle altre sedi opportune finché non cesseranno i disagi per i cittadini e i danni ambientali dovuti alla folle politica “semaforica” di Menna, Della Penna, e dei consiglieri di maggioranza».