Contrarietà unanime alla realizzazione di impianti eolici e l’impegno a costituire un coordinamento di sindaci contro i progetti caduti a pioggia nel Vastese. È la posizione venuta fuori, ieri, dall’aula consigliare di Fresagrandinaria. L’assise civica era chiamata a esprimersi sul parco eolico che porta il nome del paese proposto dalla Rinnovabili Sud Tre srl (7 torri per produrre 47,6 MW) ed è stata preceduta qualche giorno fa dalla deliberazione di giunta che ha messo nero su bianco i motivi del “no” (questi ultimi presentati anche come osservazioni al Ministero).
Dopo il voto contro il progetto, anche da parte dei consiglieri di opposizione di Fresa Bene Comune – Giuliano Melchiorre e Mattia Alessandrini – che avevano chiesto la convocazione del consiglio comunale sull’argomento, si è aperta la discussione con i numerosi cittadini presenti, anche dalle località limitrofe; assente in consiglio l’ex sindaco Giovanni Di Stefano, che ha comunicato via Pec la stessa posizione contraria.
«Perché sono venuti da noi? Perché abbiamo il carro per poter trasportare l’energia». Il sindaco Lino Giangiacomo spiega così l’affollamento eolico che sta interessando Fresagrandinaria e i comuni della zona. Il riferimento è all’elettrodotto aereo a 380 kV di Terna “Gissi-Larino-Foggia”, tornato da qualche mese in valutazione al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica [LEGGI]. Il progetto attraversa per 7,5 chilometri il territorio fresano, «questo fa sì che il nostro paese sia al centro della localizzazione degli impianti che dovranno immettere in rete l’energia».
Tale circostanza è riscontrabile dalle carte dei progetti. In particolare, la località Guardiola dovrebbe ospitare la stazione elettrica (a qualche centinaio di metri da un noto agriturismo della zona) e questo fa sì che anche i progetti che non prevedono torri eoliche nel suo territorio abbiano Fresagrandinaria come terminale dove convogliare l’energia. È il caso, ad esempio, del progetto presentato dalla Furci Collechiesi [LEGGI]: impianti a Scerni, Cupello, Atessa, Furci, Monteodorisio e Gissi e stazione elettrica in località Guardiola così come il parco eolico Abruzzo (che a Fresa prevede anche due torri) [LEGGI].
Oltre a quelli già citati (Abruzzo, Fresagrandinaria e Collechiesi), il paese del Medio Vastese è interessato anche dal progetto della Q-Energy Renewables 2 srl insieme a Dogliola e Lentella [LEGGI] per un totale di 15 torri eoliche nel proprio territorio e altre 7 nelle aree immediatamente confinanti.
Uno dei principali dubbi riguarda le società proponenti «tutte dal capitale sociale tra 10mila e 20mila euro che propongono progetti da milioni di euro – ha sottolineato il primo cittadino – Per me è una grandissima speculazione. Una volta realizzati gli impianti, parliamo di un guadagno di oltre un milione l’anno per torre eolica, da moltiplicare per 25-30 anni. Immaginate la quantità di denaro… Sono società piccole che, una volta autorizzate, sicuramente farebbero accordi con le multinazionali».
Giangiacomo, poi, ha sottolineato gli impatti delle opere: «Torri di simili dimensioni raggiungerebbero l’altezza del paese compromettendone il paesaggio. Si parla tanto di spopolamento, come si può ripopolare una comunità danneggiandola dal punto di vista paesaggistico?».
Da tempo l’eolico è visto in contrapposizione al modello di sviluppo turistico e ambientale che si vorrebbe seguire da queste parti, a evidenziarlo è il consigliere di maggioranza Lorenzo D’Alfonso che cita l’ambizione di istituire un parco dedicato ai gessi dei monti frentani (per l’occasione era presente anche Alessio Massari, Itinerari d’Abruzzo, che sta portando avanti il progetto finanziato dal Gal Maiella Verde) da candidare per il riconoscimento tra i patrimoni dell’Unesco: «Qui dobbiamo parlare soprattutto di futuro. Una delle poche cose che abbiamo è l’ambiente. Il territorio ha bisogno di una spinta in avanti in questa direzione. Se dovessero essere autorizzati, sono dell’idea che il Comune dovrà opporsi in tutte le sedi opportune: Tar, Consiglio di Stato ecc.».
Prima della conclusione, quindi, Giangiacomo ha lanciato la volontà di rilanciare da Fresagrandinaria (dopo i precedenti appuntamenti) la mobilitazione contro l’eolico con un coordinamento tra sindaci – anche in vista delle linee guida della Regione sulle aree idonee per tali impianti – per mettere nero su bianco il “no” a questi progetti: «Non vedo la ferma contrarietà di tutti i miei colleghi. Io posso assicurare che farò di tutto per contrastare questi impianti e la prova è che siamo l’unico paese che ancora non accetta le condizioni della Terna per il raddoppio dell’elettrodotto».